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Le basi molecolari del cancro

2023-03-10T09:12:46+01:00

Le basi molecolari del cancro

Prima di entrare nel dettaglio delle basi genetiche del cancro è necessario richiamare l’attenzione sul rapporto uomo-ambiente.

Simbiosi fra uomo e ambiente.
Gli organismi e la termodinamica.

Le interazioni degli organismi viventi e l’ambiente terrestre sono molto complesse; ciascun organismo infatti scambia con l’ambiente energia e materia in vario modo secondo i momenti della sua esistenza ed inoltre, al suo interno, avvengono continuamente trasformazioni di energia.

Tutte queste trasformazioni interne di energia all’organismo mettono capo sempre alla cessione di energia all’ambiente ( in forma di lavoro, di energia chimica contenuta in sostanze cedute); è allora evidente che ogni organismo, per compensare le proprie perdite e mantenere in pareggio il proprio bilancio energetico deve continuamente assumere energia dall’ambiente.

Nel corso delle trasformazioni che accompagnano i processi vitali, l’entropia nell’organismo (Sorg ) può diminuire se aumenta il suo ordine interno o aumentare se l’ordine interno diminuisce; a queste variazioni dell’entropia, corrisponderanno variazioni in senso opposto all’energia libera interna dell’organismo, si avrà allora che:

  1. quando l’organismo si sviluppa e cresce, aumenta la sua energia interna, perché assume sostanze e quindi energia chimica (∆Uorg>0)
    D’altro canto, con la biosintesi di molecole complesse che determina l’accrescimento, diminuisce l’entropia dell’organismo (∆Ssorg<0); cresce perciò la sua energia libera (∆Gorg>0). Ovviamente questa diminuzione dell’entropia e questo aumento dell’energia libera all’interno dell’organismo comporteranno un maggiore incremento dell’entropia e una maggiore diminuzione dell’energia libera nell’ambiente in cui l’organismo vive.
  2. Quando,dopoessersisviluppato,l’organismomantienecostantelasuaorganizzazione e l’equilibrio dei suoi scambi con l’ambiente, resta invariata anche la sua energia interna (∆Uorg = 0). La sua entropia e la sua energia libera si mantengono perciò mediamente costanti (∆Sorg =0 e ∆Gorg =0), il che comporta un aumento della entropia e una diminuzione dell’energia libera dell’ambiente.
  3. Quando con la vecchiaia decade la sua organizzazione ed infine con la morte l’organismo si spegne, diminuisce la sua energia interna (∆Uorg<0), aumenta la sua entropia e diminuisce la sua energia libera (∆Sorg> 0 e ∆Gorg< 0), finche con la finale decomposizione del suo corpo l’essere vivente restituisce all’ambiente tutta l’energia che contiene.

E’ un fatto ormai evidente che ambiente, alimentazione e salute sono tre vagoni di un convoglio e, se uno di questi vagoni si inceppa tutto il convoglio si ferma; Il danno genetico è quella cosa che cambia l’insieme della targhetta di riconoscimento (badge) e questi cambiamenti di solito hanno dei nomi e degli effetti spiacevoli. essi si chiamano invecchiamento accelerato, insorgenza di condizioni che riducono le risposte immunitarie e fenomeni ascrivibili ad alcune classi di tumori.

Da questo punto di vista esistono dei test che permettono di decidere se un prodotto contiene sostanze mutagene.
Tutto questo in quali termini riguarda il settore agro-alimentare? Pensiamo che gli alimenti sono fortemente invasi, “quasi intossicati”, da metalli pesanti; pensiamo che durante i processi di ebollizione di prodotti di origine alimentare si formano dei prodotti che sono altamente dannosi.

I processi naturali che caratterizzano tutti gli organismi viventi e i sistemi ecologici sono: l’autoregolazione ovvero l’adattamento alle condizioni esterne; quello che di solito chiamiamo equilibrio della natura.

Le interazioni degli organismi viventi e l’ambiente terrestre sono molto complesse; ciascun organismo infatti scambia con l’ambiente energia e materia in vario modo secondo i momenti della sua esistenza ed inoltre, al suo interno, avvengono continuamente trasformazioni di energia.

Questa assunzione avviene praticamente per intero in forma di energia chimica contenuta nei legami molecolari negli alimenti; dalle molecole nutritizie l’energia necessaria per i processi vitali si libera poi nel corso del metabolismo materiale.

Quello che siamo ora è il risultato di milioni di anni di trasformazioni biodinamiche che hanno camminato a pari passo con le trasformazioni del regno vegetale; l’evento dei cibi transgenici, le concimazioni forzate chimicamente, pesticidi, fitofarmaci e mille veleni usati in agricoltura stanno cambiando radicalmente il bioma umano.

Nella pagina che segue abbiamo tracciata una configurazione del coordinamento del catabolismo umano dove sono dimostrate alcune delle reazioni che si verificano all’interno della cellula (A) dal percorso della glicolisi e dal ciclo dell’acido citrico (contraddistinti dal colore in figura) si dipartono all’incirca 500 reazioni metaboliche comuni.

Una tipica cellula comune di mammifero sintetizza all’incirca 10.000 proteine, la maggior parte delle quali sono costituite da enzimi-

Nel segmento di questo labirinto metabolico che appare in figura contraddistinto dal retino colorato, ha luogo la sintesi del colesterolo a partire dall’AcetilCoA .
In questo fantastico mondo biochimico le macchine della vita sono gli enzimi, proteine attive senza le quali la vita non avrebbe possibilità di esistere sia nel regno vegetale che animale.

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Le basi molecolari del cancro2023-03-10T09:12:46+01:00

Fisiologia respiratoria

2023-03-10T09:46:51+01:00

Fisiologia respiratoria

CITOZYM NEL 2° SISTEMA RESPIRATORIO

Introduzione
La funzione primaria del sistema respiratorio è quella di ottenere l’O2 dall’ aria per l’utilizzo delle cellule dell’organismo e l’eliminazione della CO2 prodotta.
Lo scambio dei gas O2 e CO2 tra gli alveoli e il sangue avviene per semplice diffusione.
L’ O2 diffonde dagli alveoli al sangue e la CO2 dal sangue agli alveoli. Tutto ciò è ottenuto attraverso la respirazione, che serve a mantenere la concentrazione (o pressione) dell’ O2 maggiore negli alveoli rispetto al sangue, e viceversa la concentrazione di CO2 minore negli alveoli rispetto a quella del sangue.

La trachea si suddivide nei due bronchi ciascun bronco si suddivide 22 volte per terminare in un gruppo di alveoli. Ogni polmone contiene circa 150 milioni di alveoli polmonari. Le ciglia delle cellule epiteliali del bronco hanno la funzione di trasporto del muco, verso la faringe, proteggendo il sistema da particelle estranee inspirate presenti nell’ aria.
Il movimento delle ciglia può essere fortemente danneggiato da fattori ambientali, stili di vita e dallo “stress ossidativo”. Le vie aeree terminano nei lobuli polmonari, esse contengono un numero di dotti alveolari e sacchi (“grappoli”) alveolari. ogni alveolo è circoscritto da capillari alveolari dove circola sangue venoso in arrivo dal cuore (attraverso l’arteria polmonare) per l’ossigenazione del sangue in seguito il sangue ossigenato dalla vena polmonare ritorna al cuore.

Gli alveoli sono complessi cellulari di tipo I per lo scambio gassoso e di tipo II per la sintesi del surfattante, la presenza dei macrofagi alveolari riveste un ruolo determinante per la digestione del materiale estraneo che raggiunge gli alveoli permettendone la fisiologica funzione.

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Fisiologia respiratoria2023-03-10T09:46:51+01:00

Tubercolosi (TBC)

2023-03-10T09:29:51+01:00

Tubercolosi (TBC)

Scoperta nel 1882 da R. Koch, dal cui nome deriva il termine “Bacillo di Koch” per definire il Mycobacterium tubercolisis, l’agente patogeno che la sostiene, la TBC è una infezione aerotrasmessa che colpisce i polmoni e può estendersi ad altri apparati ed organi, ancora diffusissima nel mondo, in aumento anche dove pareva vinta, a causa del fenomeno migratorio da aree sottosviluppate che sta caratterizzando gli ultimi quattro decenni.

Ogni anno la TBC è responsabile nel mondo di oltre due milioni di morti, interessando secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa un terzo dell’intera popolazione del pianeta. Nel nostro Paese la malattia è caratterizzata ancora da bassa incidenza (meno di un caso ogni 10.000 abitanti) ma, se la sua diffusione viene costantemente monitorata, paradossalmente la classe medica ha “abbassato la guardia” rispetto alle generazioni precedenti che avevano portato addirittura a figure specialistiche in Tisiologia e alla creazione di ospedali in aree salubri (i cosiddetti “sanatori”). L’immunità svolge un ruolo importantissimo e si ritiene che il 90% dei pazienti contagiati si immunizzi per sempre senza complicazioni, e senza bisogno di ricorrere ad alcun tipo di farmaci. Per questo motivo distinguiamo la tubercolosi cosiddetta latente (infezione tubercolare) dalla tubercolosi attiva (malattia tubercolare). Nel primo caso i patogeni restano nell’organismo in uno stato latente ed il soggetto non sviluppa segni e sintomi e non è contagioso; la tubercolosi attiva invece si trasmette facilmente determinando quadri clinici anche di grande gravità, inspiegabile e rapida perdita di peso con febbre, intense sudorazioni notturne, brividi, inappetenza e stanchezza ingravescente, fenomeni accompagnati dalle manifestazioni patologiche correlate ai distretti interessati, principalmente i polmoni, con tosse che perdura per settimane, dolori toracici durante la respirazione e frequente emottisi (espettorazione con sangue).

Tubercolosi polmonare

Segni e sintomi

Localizzazioni extrapolmonari
Se i germi della tubercolosi riescono a passare nel torrente ematico l’infezione può disseminarsi anche ai reni, al sistema linfatico, all’apparato genito-urinario, alla colonna vertebrale, all’apparato circolatorio, alla pelle e al cervello. La tubercolosi della colonna vertebrale può causare dolori mentre la localizzazione renale puo portare ad ematuria (sangue nelle urine). dolori alla schiena, mentre la tubercolosi dei reni si accompagna frequentemente ad ematuria (ematuria = sangue nelle urine; emottisi = espulsione di sangue con la tosse). La diffusione della TBC in sedi non polmonari è maggiormente frequente in età pediatrica e nelle persone immunodepresse o trattate con farmaci che diminuiscono l’immunità, come ad esempio i cosiddetti “biologici” utilizzati per il trattamento di forme gravi di psoriasi.

Fattori di rischio
La TBC può colpire persone di ogni età, indipendentemente dal sesso soprattutto in presenza di malattie autoimmuni, AIDS, diabete, insufficienza renale o in trattamento prolungato con farmaci steroidi e altri immunosopressori, come i già citati farmaci “biologici” (anticorpi monoclonali). I principali fattori di rischio sono:

  • CONVIVENZA CON PAZIENTI AFFETTI DA TBC CONTAGIOSA
  • COMUNITA’ SUPERAFFOLLATE
  • MALNUTRIZIONE
  • ALCOLISMO
  • DIABETE
  • TOSSICODIPENDENZA
  • INFEZIONE DA HIV

L’aumento dei casi di tubercolosi dagli anni ’80 si spiega sulla base della crescente diffusione del virus HIV, l’agente dell’AIDS e con l’aumento del fenomeno delle resistenze batteriche.

Diagnosi
Il primo esame è la radiografia del torace, in quanto la presenza di lesioni nodulari polmonari è patognomonica, cioè indicativa, la conferma diagnostica viene però dalla identificazione del Mycobacterium tuberculosis, con varie tecniche di laboratorio. Un alternativa all’esame microbiologico è offerta dalla reazione polimerasica a catena (PCR) su materiale biologico che evidenzi la presenza di DNA batterico. Il test cutaneo della tubercolina (reazione di Mantoux) rivela l’avvenuto contatto con il patogeno della tubercolosi e risulta positivo anche in caso di infezione primaria quando cioè il paziente è stato infettato senza sviluppare malattia. Una risposta positiva al test cutaneo non è quindi indicatore di di malattia, ma solo di pregressa infezione tubercolare. Ultimamente sono stati approntati test diagnostici da eseguire su campioni di sangue alternativi al test cutaneo: presentano una specificità maggiore rispetto al test intradermico, misurando in vitro la quantità di interferone gamma rilasciato da cellule mononucleate del sangue dopo stimolazione con antigeni tubercolari (IGRA-Test: Interferon-Gamma Releasing Assay). Nei pazienti vaccinati contro la tubercolosi (vaccino BCG), l’uso del test IGRA è utile per conferma in caso di positività al test della tubercolina. Un test IGRA negativo indica assenza di infezione tubercolare anche se il test della tubercolina ha dato esito positivo.

Terapia
L’argomento è troppo complesso e specialistico per essere trattato in questa sede a carattere evidentemente divulgativo: a titolo esemplificativo la sottostante tabella riassume i principali farmaci coinvolti nelle strategie antitubercolari:

Riteniamo comunque utile raccomandare ai lettori di segnalare ai curanti la persistenza di segni e sintomi come quelli sopra indicati, di evitare le potenziali situazioni di contagio, di seguire una alimentazione varia e calibrata e di mantenere efficace la propria immunità, anche con l’utilizzo dei nostri protocolli, in grado di normalizzare il “terreno enzimatico” ostacolando la diffusione dei micobatteri.

Tubercolosi (TBC)2023-03-10T09:29:51+01:00

Biochicmica sclerosi multipla

2023-03-10T10:09:28+01:00

Biochicmica sclerosi multipla

SCLEROSI MULTIPLA A PLACCHE: LA RICERCA CITOZEATEC

“Rimielinizzazione assonale nella Sclerosi Multipla”
Premessa.
Citologia del sistema nervoso.
Nel sistema nervoso si trovano due principali componenti: le cellule eccitabili o neuroni e le cellule non eccitabili, che nel sistema nervoso centrale costituiscono la nevroglia e l’ependima, e, nel sistema nervoso periferico, sono rappresentate dalle cellule di Schwann e le cellule analoghe.

Il neurone.
In confronto della maggior parte delle altre cellule i neuroni hanno una superficie molto estesa, specializzata, per la sua composizione molecolare, nella ricezione, conduzione e trasmissioni di informazioni.

Il nucleo di ciascun neurone è circondato da una massa di citoplasma contenete vari granuli; nucleo e pericario insieme formano il pericario o perinofero; i sottili prolungamenti che si staccano dal corpo possono essere distinti in dendriti o assoni.

In generale la cellula nervosa è provvista di molti dendriti, che conducono gli impulsi verso il corpo, ma di un solo assone, che li conduce dal corpo al suo terminale; il citoplasma del corpo contiene, tranne che nel cono di emergenza o collicolo assonico, sporgenza conica che si continua con l’assone, un numero di granuli o corpi di Nissel basofili.

Da altre sporgenze del corpo si originano i dendriti primari o principali, che si ramificano ripetutamente formando una arborizzazione dendritica; generalmente gli assoni terminano con numerosi, sottili terminali assonici o telodendri, a contatto con altri neuroni in corrispondenza delle sinapsi interneuroniche, oppure con effettori periferici, quali elementi muscolari nelle giunzioni neuromuscolari o con cellule secernenti.

In alcuni casi, i terminali assonici di neuroni che sintetizzano ormoni, si trovano, in corrispondenza della parete dei vasi sanguiferi, e possono liberare il secreto direttamente nel lume vasale.

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Biochicmica sclerosi multipla2023-03-10T10:09:28+01:00

Terapia complementare enzimatica e memorie biochimiche

2023-03-10T10:46:46+01:00

Terapia complementare enzimatica e memorie biochimiche

Agire sui nostri enzimi è possibile

INTEGRATORI ALIMENTARI BIODINAMICI
La struttura delle molecole alimentari contenute negli IAB (Integratori Alimentari Biodinamici) è determinata dagli enzimi presenti nei reattori del ciclo produttivo. L’azione sull’amido di mais, sugli aminoacidi e sulle vitamine determina la conformazione delle suddette molecole che assumono specificità per gli equivalenti enzimi mitocondriali e cellulari.

Nei prodotti sono presenti veri e propri substrati specifici per gli enzimi dei cicli metabolici energetici primari della cellula (In biochimica si definisce substrato una molecola sulla quale agisce un enzima: i substrati sono dunque le molecole di partenza o intermedi nelle reazioni chimiche catalizzate dagli enzimi).

CONCETTO DI “MEMORIE BIOCHIMICHE”
Parlando di Biochimica dobbiamo evitare di confondere i processi biochimici con i processi chimici classici. La Biochimica del corpo umano non può prescindere dall’attività degli enzimi e questi determinano la esatta conformazione “spaziale” delle molecole biologiche che dipende specificatamente dal tipo di legami esistenti tra atomo e atomo, ma soprattutto dalla energia di questi legami e dalla distribuzione delle cariche esterne (elettroni) nella molecola. Energia e tipo di legami determinano una precisa struttura tridimensionale che non solo può avere come bersaglio specifico un successivo enzima (pathway metabolico), ma sono proprio queste le caratteristiche complessive che permettono una interazione tra “substrato” ed enzima fino a determinare in quest’ultimo un “adattamento” che è fondamentale perché avvenga la reazione catalizzata dall’enzima. Per rifarci a precedenti concetti ricordiamo l’e- spressione “chiave-serratura” inizialmente usata per capire la specificità esistente tra substrato ed enzima bersaglio. Questa spiegava l’incontro tra substrato ed enzima, ma non chiariva il perché avveniva la reazione. Il successivo concetto della “capacità adattiva” ha permesso di chiarire meglio il perché avviene la reazione enzimatica. L’adattamento è, in sintesi, una modificazione spaziale dell’enzima indotta dal rapporto substrato-enzima, in virtù delle energie di legame che interagiscono. La mancanza di “adattamento” ci permette di capire, a grandi linee, come agiscono molti farmaci. Questi, pur avendo la medesima struttura spaziale di un eventuale substrato, e potendo a loro volta incontrarsi con l’enzima, non presentano, tuttavia, le medesime caratteristiche di energia di legame e non sono in grado di “adattare” la struttura dell’enzima, quindi si ha un blocco della funzione enzimatica, più o meno reversibile, con conseguente interruzione del pathway metabolico o blocco della specifica reazione. Ricordiamo inoltre che i “recettori” di superficie della cellula sono anch’esse proteine complesse per le quali vale la medesima regola. Il substrato coerente con la proteina è in grado di far trasdurre un messaggio all’interno della cellula, “adattando” la struttura della proteina. Al contrario, una molecola simile, ma non in grado di interagire energeticamente con la proteina-recettore, blocca la possibilità di passaggio dei messaggi all’interno della cellula. Tutto questo contribuisce ad alterare le funzioni metaboliche delle cellule stesse. L’adattamento della struttura dell’enzima intorno allo specifico e “corretto” substrato è quindi condizione fondamentale affinchè avvengano reazione metaboliche coerenti.

E’ quindi implicito che solamente un enzima equivalente a quelli presenti nel complesso mitocondrio-cellula può strutturare substrati che possono sostenere i metabolismi “fondamentali” dai quali dipende la vita biologica così come la conosciamo. Ci riferiamo ovviamente al Ciclo di Krebs e a tutti i metabolismi correlati che si trovano in qualunque testo di Biochimica. Per Memorie Biochimiche si intende quindi un concetto per definire le “qualità” biochimiche delle molecole che devono tenere conto di queste caratteristiche:

  1. Struttura tridimensionale della molecola
  2. Tipologia dei legami atomo-atomo e loro lunghezza (si ricollega alla struttura tridimensionale)
  3. Energia dei legami
  4. Strutturazione dell’assetto elettronico complessivo del “substrato” medesimo

Poiché sono gli enzimi a determinare queste caratteristiche è conseguente che molecole biochimiche determinate attraverso “conversioni enzimatiche in sequenza” (prodotti Citozeatec) hano una elevata affinità biologica con gli enzimi dei metabolismi cellulari. La complessità affrontata dai ricercatori Citozeatec è stata quella di determinare la tipologia e sequenza delle conversioni enzimatiche, ma soprattutto le condizioni di pH, temperatura, pressione e tempi di reazione tra materie prime ed enzimi. Il risultato, sottoposto a Studi universitari (vedi www.citozeatec.it), permette di affermare che i “substrati” costituenti gli Integratori Biodinamici hanno una elevata affinità biochimica con enzimi mitocondriali-cellulari in grado di favorirne l’innalzamento di attività e quindi un aumento complessivo di energia di reazione ATP mediata, che si contrappone all’energia libera che favorisce un aumento di entropia e quindi perdita di “coerenza” del sistema biologico. Si determina così un recupero della “riorganizzazione” dei metabolismi cellulari stessi, a sostegno quindi del massimo recupero dei matabolismi omeodinamici.

I PROTOCOLLI BIODINAMICI
Le quantità e le associazioni degli IAB sono state valutate in termini di apporto sia quantitativo che energetico sufficiente alle esigenze dei metabolismi alterati per favorirne il recupero. E’ ovvio che situazioni di alterazioni funzionali necessitano di dosaggi limitati, mentre compromissioni più complesse ed estese necessitano di un apporto “nutrizionale-energetico” più ampio. Da queste necessità deriva la struttura dei consigli posologici offerti nelle diverse situazioni di compromissione metabolica. Una delle attività che si riattiva in modo rapido nell’organismo trattato è quella dei meccanismi di coniugazione ed eliminazione dei cataboliti “tossici” (o non più funzionali) delle reazioni metaboliche. Poiché la riattivazione dei metabolismi permette di recuperare velocità di reazione (e quindi pathway meta- bolici) a velocità elevatissime (fino a 10-10 secondi ed anche di più), questi processi di dotossificazione attraverso principali vie di eliminazione (fegato, intestino, rene, cute, ecc.) possono comportare inizialmente, soprattutto a livello intestinale, una reazione fermentativa o peristaltica elevata. Questo processo, se da una parte conferma la riattivazione dei processi metabolici omeodinamici, dall’altra può essere mal sopportato dalla persona (eccessiva flatulenza, a volte crampi intestinali, diarrea, ecc.). Il consiglio di massima è quello di ridurre di 10 ml il dosaggio di Citozym che era stato raggiunto. Proseguire per 3-5 giorni a questo dosaggio e poi ritornare alle dosi previste dai vari protocolli di integrazione biodinamica. Una seconda soluzione è quella di non ridurre i dosaggi, ma portare il quantitativo di Citozym in 500 ml di acqua da bere a sorsi dal mattino fino a sera qualora questa opzione fosse già in uso allora si ritorna al consiglio precedente. Risulta comunque ovvio che ogni persona reagirà nel suo specifico modo e questi consigli, essendo generici, non possono sostituire l’esperienza del Terapeuta che dopo una fase iniziale di approccio saprà gestire al meglio i consigli nutrizionali con gli IAB, l’importante è non interrompere la Terapia Complementare Enzimatica di fronte a segni di apparente intolleranza che sono, viceversa, indicatori di attività.

di: Pasquale Ferorelli – Gian Luca Boldrocchi

Terapia complementare enzimatica e memorie biochimiche2023-03-10T10:46:46+01:00

La Biodinamica di Ferorelli

2023-03-16T09:12:33+01:00

La Biodinamica di Ferorelli

Il moto perpetuo degli enzimi: la visione biodinamica

Antichi sogni alchemici e secoli di tentativi di produrre una macchina che produca energia in contraddizione con i princìpi della Termodinamica si sciolgono come neve al sole davanti all’evidenza della Vita, dove lo stato “metastabile” dei costituenti cellulari è condizione essenziale per il mantenimento della vita stessa. Il “moto perpetuo” esiste già in natura, ed è sostenuto dagli enzimi, gli infaticabili “operai” che catalizzano tutte le reazioni biologiche dei viventi.

Ciò nonostante esiste un vuoto nelle conoscenze e una profonda lacuna nell’insegnamento, tali che l’attenzione medica agli enzimi è stata pressoché unicamente rivolta all’aspetto diagnostico (enzimi epatici, ad esempio, il cui innalzamento ha significato patognomonico) mentre ben diverso sarà l’atteggiamento dopo i successi clinici che la Terapia Complementare Enzimatica, fondata sui princìpi della Enzimologia biodinamica, sta evidenziando in progressione esponenziale.

Gli enzimi sono macromolecole proteiche in cui la struttura conformazionale è depositaria di “memorie”, interattive con i substrati specifici, gli Enzimologi “classici” consideravano il sito attivo dell’ enzima come una struttura rigida e l’adattamento di un substrato nel sito attivo più o meno come quello di una chiave nella serratura (analogia suggerita per la prima volta nel 1894 dal biochimico tedesco Emil Fischer).

Questo modello a “chiave e serratura”, rendeva conto della specificità enzimatica ma non contribuiva a comprendere la vera natura dell’evento catalitico. Una visione più utile dell’ interazione enzima–substrato deriva dal modello dell’adattamento indotto (moto perpetuo enzimatico o biodinamico). Questo modello presuppone che il legame iniziale della molecola di substrato al sito attivo distorca sia l’enzima che il substrato, stabilizzando la molecola di quest’ultimo nel suo stato di transizione e rendendo in tal modo il legame più suscettibile all’attacco catalitico.

La distorsione dell’ enzima implica un cambiamento conformazionale della molecola di enzima e pertanto della stessa configurazione del sito attivo. Questo cambiamento posiziona gli opportuni gruppi chimici della macromolecola enzimatica in modo ottimale per la reazione catalitica in cui sono coinvolti, aumentando la probabilità della reazione.

In modo più specifico, il cambiamento conformazionale, porta nel sito attivo le catene laterali degli amminoacidi che sono essenziali per il processo catalitico ma che non si trovano nelle immediate vicinanze del sito attivo nella conformazione non indotta: nel caso della carbossipeptidasi A, per esempio, il legame del substrato porta tre residui amminoacidici critici, una arginina, un glutammato e una tirosina, nel sito attivo. La dimostrazione che questi cambiamenti conformazionali avvengono dopo il legame del substrato è venuta da studi di diffrazione ai raggi x (Vittorio Luzzati, cristallografo esperto di raggi X, Rosalind Elsie Franklin, Linus Pauling ) su proteine cristallizzate.

La cristallografia ai raggi x viene utilizzata per determinare la forma di una molecola di enzima con e senza substrato legato al sito attivo. Gli enzimi quindi, in condizioni favorevoli, possono elaborare i substrati per le cellule (specie-specifici) in moto perpetuo e sequenziale: da qui la grande svolta della Enzimologia biodinamica.

La rivoluzione copernicana della Terapia complementare enzimatica

Concetti difficili? No, semplicemente un altro piano di pensiero: così come nell’universo la Geometria euclidea lascia il posto ad altri modelli matematici, analogamente i princìpi della catalisi chimica (cioè del superamento di soglie di attivazione per reazioni termodinamicamente possibili) assumono una diversa “plasticità” nel mondo subcellulare degli enzimi.

Le strategie che ne derivano, in termini di Terapia Complementare Enzimatica (TCE), sono la rivoluzione copernicana della Medicina: agire secondo natura, “dialogando” con gli enzimi nel solo linguaggio ad essi comprensibile, quello dei substrati. Qualcuno ha definito la TCE come la prima “terapia intelligente” e non siamo lontano da vero visto che “intus ligere” significa “leggere dentro”: esattamente quanto accade dopo assunzione di preparati biodinamici che identificano immediatamente le situazioni conformazionali enzimatiche responsabili di disturbi e patologie.

I protocolli, che in numero crescente arricchiscono il bagaglio interventistico biodinamico, sono studiati in funzione delle presumibili carenze della funzionalità enzimatica e hanno mediamente (nelle patologie croniche) una durata di 130 giorni prima di eventuali aggiustamenti: patologie sviluppatesi in mesi ed anni non possono certamente regredire in qualche giorno.

Ne derivano due necessità: l’apertura mentale dei “curanti” a questa nuova visione “di terreno” e la consapevolezza dei “curati” che, unicamente assecondando la natura, si possono ottenere risultati, a volte eclatanti, come le recenti ricerche evidenziano, anche in Oncologia. E’ stato scritto che le malattie non esistono, sono solo espressione di una autodifesa: imparare a conoscerle nella nuova luce dell’Enzimologia biodinamica può e deve rappresentare la svolta. Sarò ben lieto di ospitare un contraddittorio.

La Biodinamica di Ferorelli2023-03-16T09:12:33+01:00

Autismo e Citozym

2023-03-10T10:47:23+01:00

Autismo e Citozym2023-03-10T10:47:23+01:00

Il massaggio igienico circolatorio

2023-03-10T10:35:58+01:00

Il massaggio igienico circolatorio

ROMA: DAGLI AMBULATORI SANITARI DELLA CORTE COSTITUZIONALE UNA CONFERMA DI EFFICACIA DEI PREPARATI BIODINAMICI

In un articolo che apparirà sul numero di settembre di “Pianeta Salute”, Stefano Lenzi, Dottore in Medicina riabilitativa manuale e post-traumatica preventiva presso gli Ambulatori Sanitari della Corte Costituzionale, inizia la pubblicazione di “case report” relativi all’impiego di preparati biodinamici in svariate patologie.

Nel caso clinico illustrato (ipercheratosi diffusa, in soggetto anziano) le immagini valgono più di qualsiasi commento scritto, a dimostrazione della validità dell’approccio citoenzimatico mirante a normalizzazione del “terreno” su cui altre strategie vengono messe in atto: nello specifico il Massaggio Igienico Circolatorio (MIC), in altre situazioni farmaci.
La Terapia Complementare Enzimatica non rappresenta, quindi, una soluzione “alternativa”, identificandosi viceversa in una precisa base razionale per importanti sinergie.

Il Massaggio Igienico Circolatorio (MIC) è una tecnica molto importante per la prevenzione e cura di molte patologie, compresa l’Ipercheratosi, malattia caratterizzata da forte ispessimento dello strato corneo della cute, dovuta ad aumento della produzione delle cellule epidermiche, che risultano strettamente aderenti ai piani sottostanti e di conseguenza poco desquamanti.

L’Ipercheratosi può essere circoscritta o diffusa, congenita o acquisita, primitiva o secondaria.

La forma primitiva è sovente conseguenza di microtraumi ripetuti o subentra per contatto con sostanze chimiche o a seguito di assunzione di farmaci

Le forme secondarie sono tipiche di patologie cutanee quali lichen, psoriasi, micosi, eczemi, infezioni croniche sta lococciche e streptococciche, tubercolosi, si lide.

Per evidenziare un possibile effetto sinergico di MIC e applicazione topica di un preparato ad azione biodinamica (Citozym, Citozeatec Srl), abbiamo volutamente trattato un solo arto inferiore in un soggetto di sesso maschile, settantaquattrenne, affetto da grave Ipercheratosi diffusa: appare evidente la diversità dei due arti in quanto non solo gli edemi si sono riassorbiti nell’arto trattato ma e’ visibile, dopo tre settimane, anche un netto cambiamento sotto il pro lo della salute del derma.

Il massaggio igienico circolatorio2023-03-10T10:35:58+01:00

Pasquale Ferorelli: questo è il mio sito ufficiale

2023-03-15T15:53:51+01:00

Pasquale Ferorelli: questo è il mio sito ufficiale

Non sono mai stato propenso a mettermi in mostra e raccontare la mia vita a chi non mi conosce personalmente.
E’ una scelta che avevo ponderato soltanto nel caso in cui molte verità fossero venute alla luce, e quel momento è arrivato. I progressi scientifici non possono essere celati alla gente e le ricerche mie e del mio gruppo di lavoro, aperte alla costante verifica di Medici e Professionisti della salute, sono anche una strada verso la consapevolezza, nel profondo rispetto delle esigenze dei malati.
Ho sopportato sinora il chiacchiericcio mediatico di chi mi considera scomodo e ingombrante ma ora è arrivato il momento di fare chiarezza, perché non sarà facile mettere aprioristicamente in discussione ricerche e risultati di chi a livello universitario ha voluto seguire le mie indicazioni. Questo sito nasce per comunicare con tutti, nessuno escluso.

E’ nato prima l’uovo o la gallina?
Io rispondo: gli enzimi, questi straordinari ed infaticabili “operai” che sostengono i processi vitali.
Lo scopo di tutta la mia attività di ricerca è sempre stato quello di portare soluzioni concrete, tangibili e verificabili, partendo da certezze a me ben note: il ruolo degli enzimi.
Dai successi in agricoltura e dai primi brevetti industriali fui illuminato dal pensiero che anche in tema di salute animale, uomo compreso, si poteva e si doveva partire dalle conoscenze sugli enzimi, e le evidenze cliniche crescenti mi stanno dando ragione. Patologie severe ancora oggi sono in balia di una ricerca medica costantemente in sperimentazione: l’approccio enzimologico non è in antitesi con l’encomiabile sforzo di altri Ricercatori, sia ben chiaro, semplicemente offre una chiave interpretativa ed applicativa in più, nel comune obiettivo della salute.

Secondo natura o contro natura?
Ho sempre avuto un grande rispetto per la vita e per tutto quello che la natura ci ha donato, iniziando così i miei studi sulla biodinamica quarant’anni fa.
La malattia stessa può essere inquadrata come anomalia energetica e se la affrontiamo “naturalmente”, ripristinando normalità enzimatiche compromesse, aiutiamo anche altri approcci, in una armonia di ricerca che deve guidare il futuro.
Roghi di eretici e roghi mediatici Come sempre accade a chi percorre nuove strade, inevitabilemente calpestando convinzioni ed interessi, sono stato spesso smentito senza dibattito e attaccato poco elegantemente da personaggi che non voglio nemmeno nominare, anche perché avvolti da nebuloso anonimato: è stato un prezzo da pagare per poter arrivare a questo punto ma invito chiunque sia animato da onestà intellettuale a leggere quanto scrivo nell’ “Avviso ai Naviganti” in questo sito.

La Biodinamica
Chi conosce il pensiero di Rudolf Steiner ha già incontrato questo termine, in qualche modo avvolto di misticismo, chi non lo conosce può ritenerlo uno dei tanti aggettivi che complicano la comunicazione scientifica, molto semplicemente è invece la qualificazione che ho voluto dare alla ricerca enzimologica, per aprire le porte ad una nuova prospettiva per inquadrare e trattere le malattie: i fattori di terreno.
Disturbi e patologie nascono infatti da un terreno modificato da infinite concause (inquinamento su tutte) che progressivamente riducono e modificano le normali attività metaboliche. Con la modulazione fisiologica biodinamica degli enzimi il nostro organismo riesce a combattere patologie devastanti con le proprie forze, partendo dalla detossificazione del terreno alterato che le sostiene.

Pasquale Ferorelli: questo è il mio sito ufficiale2023-03-15T15:53:51+01:00
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