L’enzimologia
biodinamica
è il futuro
della ricerca
Pasquale Ferorelli
Una vita per gli enzimi
Ricordi d’infanzia
Tutto ciò mi portò ad approfondire lo studio degli enzimi, per pura passione di conoscenza, senza ancora sapere che proprio nella biologia degli enzimi che va cercata la chiave per la soluzione di alcuni dei più grandi problemi della vita, come lo sviluppo, il differenziamento, la senescenza, il controllo ormonale, virale, batterico e il cancro.
Enzimi e ambiente
Ebbi l’intuizione di effettuare un pre-trattamento dei liquami utilizzando enzimi estremofili, prelevati nel 1979 dalla solfatara di Pozzuoli (Campi Flegrei), resistenti alla temperatura di oltre 140°C. Fu la scelta vincente perché, eliminando la tossicità presente nei liquami, i batteri termofili e mesofili iniziavano la conversione delle sostanze organiche in biogas (CH4), inoltre dalle analisi micro batteriologiche i fanghi digeriti risultavano completamento privi di contaminanti.
Il consenso scientifico
L’enzimologia biodinamica al servizio della salute
Fra gli anni ‘80 e ‘90, ebbia la possibilità di frequentare il Prof. Ernesto Quagliariello, e mi innamorai della chemiosmotica, la teoria che spiega in quale forma si conserva l’energia derivante dalle ossidazioni biologiche in modo da essere utilizzabile per la sintesi di ATP. Ma la scoperta più importante per me fu quella di iniziare a “leggere” all’interno degli enzimi, grazie all’impiego della cristallografia a raggi X.
Iniziai a maturare l’idea che gli enzimi possano essere utilizzati come “programmatori” di substrati specifici, utili alla cellula per funzionare in modo ottimale. Applicai la Biodinamica alla produzione di substrati, grazie alla messa a punto di un processo produttivo industriale che utilizza le reazioni degli enzimi a cascata. Da questa visione sono nati gli Integratori Alimentari Biodinamici (IAB).
Considerazioni sugli enzimi
In ogni modo, il concetto fondamentale di enzimologia, nel senso di catalisi di reazioni chimiche da parte di agenti di origine biologica, cominciò a consolidarsi solo nel XIX sec. Quella degli enzimi è una forza enorme, molto più presente di quanto si è fino ad ora capito, e la cui natura ci è ancora nascosta.
La capacità catalitica sembra consistere, in realtà, nel fatto che alcuni corpi, soltanto in virtù della loro presenza, possano risvegliare affinità sopite a quella temperatura e, come risultato, gli elementi di un corpo complesso si assestano in un nuovo ordine.
Un po’ di storia
I Ferorelli sono un’antica famiglia di origine milanese: Ottone Ferorelli, Capitano di Porta Orientale (sec. XII), in conseguenza di lotte fra le fazioni cittadine, si rifugiò a Cremia, sul lago di Como, fra Rezzonico e Musso, ove nella chiesa parrocchiale possedeva una cappella di gius-patronato.
La famiglia fu riconosciuta nobile, con Sovrana Risoluzione del 25 novembre 1816, a favore dell’ Avvocato Giorgio e dei suoi cugini Avvocato Ignazio e sacerdoti Don Luigi e Don Giovanni.
Trasferitasi da tempo in territorio pugliese, la famiglia ha legato il suo nome a due storici personaggi che, ad un secolo di distanza l’uno dall’altro, si distinsero in ambiti diversi dell’attività umana: Nicola e Pasquale Ferorelli, entrambi nati a Bitetto.
Nicola Ferorelli, Laureato in Lettere moderne, passò alla storia per la sua intensa attività di archivista e per la fervida attività di ricerca relativa alla condizione e alle vicende degli ebrei nell’Italia meridionale nel Medioevo e nell’età moderna.
Pasquale Ferorelli, pronipote di Nicola, ingegnere chimico, vede ai nostri giorni finalmente realizzato, dopo infiniti sacrifici e ostacoli, il sogno di aver posto le basi di una nuova scienza, fondamento di ogni Disciplina medica, l’Enzimologia biodinamica.
Nicola Ferorelli
Da Francesco, possidente, e Maddalena Pilolla, filatrice, nacque a Bitetto, in provincia di Bari, il 29 sett. 1877. Conseguì nel dicembre del 1904 la laurea in lettere moderne presso l’università degli studi di Napoli e, dopo un breve periodo di insegnamento nella scuola media, entrò per concorso nell’amministrazione degli Archivi di Stato, dove fu nominato “alunno di I categoria” a decorrere dal 16 sett. 1906 e destinato all’Archivio di Milano.
Giuseppe Ferorelli
Notaio, nipote di Nicola e figlio del fu notaio Francesco Ferorelli. Ha contribuito con la sua opera al complesso documentario della “piazza” di Bitetto conservato presso l’Archivio di Stato di Bari. Patrimonio di notevole interesse storico ed archivistico.
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