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Gli enzimi mangiaveleni della melanzana

2023-05-26T15:53:34+02:00

Gli enzimi mangiaveleni della melanzana

Grazie alla cristallografia a raggi x sono stati scoperti gli enzimi che trasformano i veleni degli alcaloidi in molecole salutari per l’uomo.

“Un esempio è la pianta dello Stramonio che, nonostante la sua alta produzione di alcaloidi, che la rendono una pianta altamente tossica, può funzionare come porta innesto per quella della melanzana, producendo comunque ottime melanzane. Tutto ciò avviene mediante enzimi e rRna enzima, che sintetizzano molecole specifiche per la melanzana senza che le sostanze tossiche possano alterarne il frutto” (Sole 24 Ore del 28-07-14).

Gli enzimi mangiaveleni della melanzana2023-05-26T15:53:34+02:00

La Cristallografia a raggi x nella ricerca della Sclerosi Multipla, pubblicata su PubMed

2023-05-18T15:28:32+02:00

La Cristallografia a raggi x nella ricerca della Sclerosi Multipla, pubblicata su PubMed

Questo studio osservazionale è stato condotto su 50 pazienti con SM per determinare gli effetti sulla QOL in seguito alla somministrazione di due integratori alimentari commerciali, denominati Citozym® ed Ergozym®, (Registrazione Citozeatec Italia-FDA 12932524008 Pin no. bfJ3h263). Lo studio è stato condotto secondo le linee guida della Dichiarazione di Helsinki, ed è stato rivisto e approvato il 20 luglio 2020 dal consiglio dell’Istituto di ricerca “CRSC”, sotto il protocollo n. “AB2745P28” come parte del “Dietary Progetto Integrazione”.

La cristallografia a raggi X sarà ampiamente utilizzata adesso che è chiaro, in seguito agli studi precorritori compiuti su alcuni enzimi idrolitici, che questa tecnica (benché niente affatto semplice e corrente) può rivelare particolari straordinariamente sottili della struttura terziaria che non possono essere ottenuti in nessun altro modo. La descrizione del meccanismo intimo della catalisi enzimatica diverrà sempre più materia di concreta realtà chimica piuttosto che di teoria non dimostrabile.

I controlli effettuati hanno evidenziato che il trattamento ha ridotto drasticamente i valori del FSS dalla media nei controlli di circa 5.00-4.75 a valori che dopo 20 giorni di trattamento hanno raggiunto 4.2, 3.8 dopo 50 giorni e 3.6 dopo 70 giorni. Il significato di queste riduzioni, indica un netto miglioramento del sintomo fatica.

La Cristallografia a raggi x nella ricerca della Sclerosi Multipla, pubblicata su PubMed2023-05-18T15:28:32+02:00

La cristallografia ai raggi x mette a nudo i disastri della thalidomide con migliaia di nati privi degli arti

2023-05-17T14:15:44+02:00

La cristallografia ai raggi x mette a nudo i disastri della thalidomide con migliaia di nati privi degli arti

Thalidomide: Ipnotico, sedativo, anti-nausea, nella 2° guerra mondiale veniva utilizzato come calmante per i soldati.

Le donne trattate con talidomide davano alla luce neonati con gravi alterazioni congenite dello sviluppo degli arti, ovvero amelia (assenza degli arti) o vari gradi di focomelia (riduzione delle ossa lunghe degli arti).

La metodica della cristallografia a raggi x, rileva che la teratogenicità è associata solamente all’enantiomero destrorso che agisce come inibitore dell’angiogenesi ovvero del normale sviluppo dei vasi sanguigni, interferendo con lo sviluppo dell’embrione, specie se assunto durante le prime sette settimane della gravidanza.

Enantiomero D è il responsabile della teratogenicità e della malformazione alla nascita di bambini.

L’enantiomero S è un amminoacido standard utilizzato da enzimi geneticamente specifici per tutti gli esseri viventi.

Nel 2017 il Ministro della Salute Lorenzin riconosce un indennizzo a favore delle persone affette da sindrome da thalidomide.

La cristallografia ai raggi x mette a nudo i disastri della thalidomide con migliaia di nati privi degli arti2023-05-17T14:15:44+02:00

Cristallografia a raggi X

2023-05-17T09:17:49+02:00

Gli enzimi sono i nostri creatori e sostenitori del nostro corpo

Gli enzimi cristallografati ci forniscono lo stato vitale dei nostri tessuti.

Cristallografia: è la scienza che studia i cristalli.
La parola cristallo deriva dal greco che significa ghiaccio, gli antichi pensavano che il cristallo di rocca (varietà incolore del quarzo) fosse ghiaccio indurito.
Ma cos’è il cristallo? Prima di parlare di cristallo occorre capire cosa significa materia ordinata e materia disordinata.
In un liquido come l’acqua le molecole sono disordinate, se le raffreddiamo le molecole si muovono sempre meno fino a creare una materia ordinata: il ghiaccio.

Cristallografia a raggi X
La struttura tridimensionale delle macromolecole biologiche ci consente di comprendere i meccanismi alla base dei processi biologici in cui sono coinvolte e di descrivere le interazioni atomiche che li guidano, ovvero di capire come una particolare macromolecola possa svolgere la propria funzione. La cristallografia a raggi X è una metodologia che permette di determinare la distribuzione nello spazio degli atomi di una molecola presente in un cristallo, analizzando come i raggi X vengono sono diffratti da quest’ultimo ed è molto utile per determinare la struttura tridimensionale a risoluzione atomica di macromolecole biologiche.

Enciclopedia Treccani del Novecento Haschmeyer
Prima di lasciare questi argomenti di carattere strutturale, va ricordata la tecnica della microscopia elettronica (v. Haschmeyer, 1970). Essa non ha ancora acquistato quel grado di risoluzione che le permetterebbe di competere con la cristallografia a raggi X nel determinare nei particolari la geometria delle più piccole molecole enzimatiche.

Cristallografia a raggi X2023-05-17T09:17:49+02:00

Lavori pubblicati

2023-05-17T15:55:23+02:00

Lavori pubblicati

  • 1

    Sclerosi Multipla
    Pubblicato su Pub Med
    link

  • 2

    Covid-19
    Importante ricerche Università Europee Pubblicato su Journal of Food and Nutrition Sciences
    link

  • 3

    Carcinoma Polmonare
    Pubblicato su Pub Med e altri motori di ricerca internazionali
    link

  • 4

    Carcinoma Epatico
    Pubblicato su Cancer Research Journal e su Sciences Publishing Group
    link

  • 5

    Riduzione delle metastasi epatiche
    Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
    link

  • 6

    Carcinoma epatico – Organocoltura
    Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
    link

  • 7

    Steatosi Epatica e steopatite non alcolica
    Pubblicato su American Journal of Life Sciences
    link

  • 8

    Ricerca sull’Epatite C (HCV)
    Pubblicato su Journal of Food and Nutrition Sciences
    link

  • 9

    Riduzione tasso alcolemico
    Pubblicato su Journal of Food and Nutrition Sciences
    link

  • 10

    Iperplasia Prostatica
    Pubblicato su Journal of Food and Nutrition Sciences
    link

  • 11

    Carcinoma mammario
    Pubblicato su Cancer Research Journal
    link

  • 12

    Melanoma
    Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
    link

  • 13

    Rigenerazione nervosa
    Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
    link

  • 14

    Neuropatia ischemica
    Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
    link

  • 15

    Rigenerazione degli assoni del nervo sciatico
    Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
    link

  • 16

    Ictus
    Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
    link

  • 17

    Stenosi carotidee
    Pubblicato su European Journal of Preventive Medicine
    link

  • 18

    Antiossidanti e riduzione del colesterolo
    Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
    link

  • 19

    Stress ossidativo e rigenerazione nervosa
    Riduzione ROS con notevoli incremento degli enzimi endogeni in riferimento alla: CAT,SOD-GP
    link

  • 20

    Coordinamento e biosintesi di biomolecole
    Effetti dei componenti del Texidrofolico sulla crescita cellulare
    link

  • 21

    Carcinoma prostatico
    Pubblicato su Science Publishing Group
    link

  • 22

    Decomposizione microbica in ambiente anaerobico
    link 1
    link 2

  • 23

    Probiotici: una svolta rivoluzionaria Citozeatec
    Pubblicato su Focus Italia del Il Sole 24 Ore
    link

  • 24

    Terapia complementare enzimatica: il nuovo paradigma di ogni strategia medica
    Il Sole 24 Ore Citozeatec nel mondo
    link

  • 25

    Citozeatec nelle Biotecnologie
    Il Sole 24 Ore 28 Luglio 2014 – Solo sostanze naturali
    link

  • 26

    Citozeatec: presentata a Vienna la ricerca italiana in enzimologia biodinamica
    Primo Workshop Internazionale di Enzimologia Clinica (Vienna, 20 maggio 2017)
    link

  • 27

    Pasquale Ferorelli: Brevetto Internazionale
    per il trattamento delle acque di percolazione da discariche di R.S.U. e trasformazione dell’ammoniaca (NH4) in solfato d’ammonio (NH4)2SO4 (71)(72) Applicant and Inventor: FERORELLI, Pasquale [IT/IT]; Via del Platano, 12, I-20090 Rodano (IT).(74) Agent: GISLON, Gabriele; Marietti e Gislon S.rl., Via Larga, 16, I~20122 Milano (IT).
    link

  • 28

    L’integrazione biodinamica nello sportivo
    Citozeatec – Mediadata: GIORNALISTI EUROPEI 63.600 giornalisti e 8.400 media di 4 Stati Europei: Francia, Germania, UK e Spagna.
    link

  • 29

    La Terapia Complementare Enzimatica presentata in Germania da Citozeatec
    Citozeatec – Mediadata: GIORNALISTI EUROPEI 63.600 giornalisti e 8.400 media di 4 Stati Europei: Francia, Germania, UK e Spagna.
    link

  • 30

    Valutazione dell’effetto del Citozym e del Propulzym, in vivo, nei marker clinici (PSA free, PSA total, free/total PSA, PHI, PCA3, PSA density, testosterone, fibrinogen, PAP, zinc) correlati con il carcinoma prostatico (PCa)
    International Journal of Clinical Oncology and Cancer ResearchVolume 3, Issue 2, April 2018, Pages: 14-19

  • 31

    Il sottoscritto Vittorio Colizzi in qualità di Professore Universitario e Ricercatore Scientifico
    presso l’Università di Roma ” Tor Vergata” e Presidente UNESCO propone di far parte del working group Citozym di Pasquale Ferrorelli.
    ROMA IL 17/08/2010 Vittorio Colizzi

  • 32

    Il sottoscritto Prof. Maurizio Mattei nella qualità di Professore di biologia molecolare:
    e ricercatore presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, dell’Università di Roma “Tor Vergata” propone di far parte del working group Citozym Pasquale Ferrorelli.
    Roma il 17/08/2010 Maurizio Mattei

  • 33

    Il sottoscritto Francesco Antonelli nella qualità di Presidente protempore A.I.A.S.
    Sez. per la ricerca scientifica Sgurgola FR Via del Forno 24, propone di far parte del working group citozym
    Pasquale Ferrorelli
    Sgurgola il 17/08/2010 Francesco Antonelli

  • 34

    La sottoscritta Laura Beccidelli residente a Sgurgola FR in Via del Forno 24
    Propone di far parte del working group citozym di Pasquale Ferrorelli
    Grazie per quello che fate per noi
    Sgurgola il 17/08/2010 Laura Beccidelli

Lavori pubblicati2023-05-17T15:55:23+02:00

La biogenesi degli enzimi

2023-03-08T17:54:42+01:00

La biogenesi degli enzimi

L’origine della vita secondo Pasquale Ferorelli
Gli interrogativi sull’orgine della vita sono ancora oggi al centro del dibattito delle scienze moderne, che però non riescono ancora a trovare un punto comune sulla quale imperneare una teoria che accontenta tutti. La ricerca sull’orgine della vita è stata da sempre il più grande interrogativo degli esseri umani.
In campo medico-scientifico sarebbe, a maggior ragione, una pietra miliare per interpreatare e quindi curare le oiù note patologie che interessano la vita degli esseri viventi.

La “non” scoperta di Lazzaro Spallanzani
Fu un Naturalista della fine del 1700 che si dedicò interamente alle scienze naturali.
Dedicò tutta la sua vita alla biologia fornendo molti contributi teorici sui fenomeni della rigenerazione.

I suoi esperimenti dimostrarono che la vita viene generata e ri-generata a partire esclusivamente da germi preesistenti, quindi dall’insieme delle reazioni chimiche dei componenti di un essere vivente e in ultimo dagli enzimi, che coordinano e permettono le reazioni chimiche.

Spallanzani tuttavia, non seppe capire il significato delle sue scoperte. Lui proveniva da una forte educazione pre-formista ed epigenica dove si sostenva che gli embrioni, gli organi e tutto quello che forma un essere vivente sono già presenti al momento della nascita e non vengono generati successivamente.

Su queste discrepanze e sulle conclusioni dello scienziato oggi è evendente che la vita si genera in modo autonomo, che muta e si evolve sulla base di processi enzimatici che possono essere riprodotti e spesso interrotti. Ecco che, in quest’ultimo caso, nascono le patologie derivanti tutte da una carenza funzionale del sistema enzimatico chiamato enzimopatia.

Pasquale Ferorelli e l’Enzimopatia
Confermata dalla presenza di oltre 100 amminoacidi nei “mattoni della vita” del meteorite caduto il 28 Settembre 1969 Murchison – Australia
Gli enzimi sono formati da amminoacidi. Grazie al legame di questi amminoacidi si generano tutte le proteine e quindi la vita.

Su questa scia Pasquale Ferorelli ha formulato i prodotti Citozeatec e così oggi è possibile apprezzare la vasta portata delle scoperte di Spallanzani nell’ambito di malattie oncologiche, virali, diabetiche e neurodegenerative , tutte riconducibili all’unico comune denominatore: enzimopatia.

La ricerca molecolare consente oggi di identificare la funzionalità biochimica del Texidrofolico, un prodotto ottenuto dalla trasformazione dell’ amido di mais mediante conversione enzimatica.

Stabilendo le caratteristiche funzionali del prodotto e quindi le attività fisiche e chimiche, la perdita della funzionalità del Texidrofolico può avvenire semplicemente scorporando una sola molecola, questo ci fa capire che le attività degli enzimi sono tutte attività specifiche e sequenziali per la vita di tutti gli esseri viventi.

La biogenesi degli enzimi2023-03-08T17:54:42+01:00

Melanoma, epatocarcinoma, linfoma di Hodgkin unica denominazione “Enzimopatia”

2023-03-16T09:57:28+01:00

Melanoma, epatocarcinoma, linfoma di Hodgkin unica denominazione “Enzimopatia”

Citozym l’attivatore di migliaia di reazioni biochimiche
Completata la ricerca molecolare
Pubblicata su Scentific & Accademic Publishing

Le risposte antiproliferative dei componenti del Citozym sono state il traguardo di oltre quarant’anni di ricerche. Citozym e tutta la linea dei prodotti Citozeatec vengono ottenuti dalla trasformazione di enzimi specifici. Citozym viene liberato a cascata per la rigenerazione dei componenti endocellulari, mettendo in sofferenza le cellule maligne.

Ad uno scienziato italiano, Lazzaro Spallanzani, spetta il merito di aver per primo iniziato le ricerche in ambito enzimologico. Infatti nel 1675 mostrò brillantemente l’azione solvente del succo gastrico sulla carne.
Oggi si apprezza la vasta portata della sua scoperta in ambito delle malattie oncologiche, virali, diabetiche e nelle malattie neurodegenerative.

Melanoma, epatocarcinoma, linfoma di Hodgkin unica denominazione “Enzimopatia”2023-03-16T09:57:28+01:00

Il ruolo fondamentale degli enzimi n° 1 – Insufficienza cardiaca

2023-03-16T09:57:37+01:00

IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N° 1 – INSUFFICIENZA CARDIACA

IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N° 1
INSUFFICIENZA CARDIACA
PREVENIRE L’ENZIMOPATIA

Dagli studi di Pasquale Ferorelli, l’enzimopatia rappresenta una delle cause più devastanti di ogni essere vivente; però, intervenire sugli enzimi è possibile!

Insufficienza Cardiaca (IC): qualunque sia la causa che la determina, è caratterizzata dalla riduzione della gittata cardiaca (cosiddetta insufficienza anterograda) o stasi ematica del sistema venoso (insufficienza retrograda) o da entrambi.

Lo scompenso cardiaco è preceduto dall’ipertrofia cardiaca, la risposta compensatoria del miocardio ad un aumento del lavoro meccanico e a segnali trofici; la severità dell’ipertrofia dipende dalla condizione patologica che l’ha causata, i meccanismi molecolari, biochimici e strutturali, responsabili dell’insufficienza contrattile del miocardio restano ancora oscuri in molti casi.

È impossibile differenziare macroscopicamente le lesioni di un cuore ancora in fase di compenso da uno scompensato; molti fenomeni di adattamento e alterazioni morfologiche significative presenti nell’IC si osservano in organi e tessuti distanti dal cuore, come conseguenza degli effetti ipossici e congestizi determinati dall’alterata circolazione.
Sotto il profilo clinico, l’insufficienza sinistra e quella destra possono manifestarsi separatamente, tuttavia, poiché il sistema vascolare costituisce un circuito chiuso, l’insufficienza di un settore non può sussistere a lungo senza ripercuotersi sugli altri.

L’Insufficienza Cardiaca è più frequentemente causata da:

  1. cardiopatia ischemica (CI)
  2. Ipertensione arteriosa
  3. Malattie valvolari aortiche e mitraliche
  4. Malattie miocardiche non ischemiche

Cardiopatia ischemica (CI): in oltre il 90% dei casi, la causa risiede nella riduzione del flusso ematico coronarico, anche se talora il cuore può risentire di una ridotta perfusione quando le richieste metaboliche superano la possibilità di apporto di sangue.
Il rischio di sviluppare una CI dipende dal numero, dalla distribuzione e dal grado di stenosi delle placche ateromasiche; l’esordio, spesso improvviso, dipende dalla trasformazione repentina e imprevedibile di una placca aterosclerotica stabile in una lesione aterotrombotica instabile, potenzialmente fatale, caratterizzata da erosione superficiale, ulcerazione, fissurazione, rottura e emorragia profonda con, di solito, trombosi sovraimposta.
In genere le manifestazioni cliniche della CI si possono dividere in 4 sindromi:

  • Infarto miocardico (IM), la forma più importante nella CI, la cui durata e severità dell’ischemia è sufficiente a determinare la morte del muscolo cardiaco.
  • Angina pectoris
  • Cardiopatia ischemica cronica
  • Morte improvvisa cardiaca

Anche le caratteristiche strutturali delle placche possono influire sulla tendenza alla rottura; è ormai noto che le lesioni incriminate nei pazienti che sviluppano IM o le altre sindromi coronariche acute non sono quelle severamente stenotiche o significative da un punto di vista emodinamico prima dell’alterazione acuta.
Le lesioni più pericolose sono quelle moderatamente stenotiche (di solito 50-75%) con una placca ricca di lipidi e che non sono in grado da sole di determinare un’angina stabile; per tutte le evidenze accumulate si può affermare che la rottura della placca ateromasica e la conseguente aggregazione piastrinica e formazione di trombi intraluminali sono complicazioni comuni e spesso asintomatiche dell’ateroma.
Inoltre, la risoluzione di una rottura subclinica della placca e la conseguente trombosi rappresentano importanti meccanismi di crescita delle lesioni aterosclerotiche.

LA RICERCA CITOZEATEC, PUBBLICATA SU RIVISTA SCIENTIFICA INTERNAZIONALE, HA MESSO IN LUCE L’AZIONE DEL CITOZYM E DEL PROPULZYM NEL PROMUOVERE LA REGRESSIONE DELLE PLACCHE CAROTIDEE:

• http://www.citozeatec.it/studi-citozeatec/2017-02-14-14-22-57/781-stenosi-carotidee.html
• http://www.pasqualeferorelli.it/images2/documenti_ricerche/RELAZIONE%20ULTIMA%20PLACCHE.pdf

IL PROTOCOLLO COMPLEMENTARE BIODINAMICO È DISPONIBILE PER TUTTI:
• http://www.citozeatec.it/documentazione/protocolli-patologie/961-stenosi-carotidee.html

Il ruolo fondamentale degli enzimi n° 1 – Insufficienza cardiaca2023-03-16T09:57:37+01:00

Il ruolo fondamentale degli enzimi n° 2 – Arteriopatia periferica

2023-03-16T09:57:44+01:00

IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N° 2 – ARTERIOPATIA PERIFERICA

IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N°2
ARTERIOPATIA PERIFERICA
PREVENIRE L’ENZIMOPATIA

Dagli studi di Pasquale Ferorelli l’enzimopatia rappresenta una delle cause più devastanti di ogni essere vivente, intervenire sugli enzimi è possibile.

L’arteriopatia e molte altre tematiche sono state affrontate da Pasquale Ferorelli, insieme con medici specialisti austriaci, nel 5° Workshop Internazionale (Vienna, 17-18-19 Maggio 2019).

Scopo del convegno è stato quello di approfondire l’importanza degli enzimi come molecole proteiche essenziali per la vita, coinvolte in tutte le reazioni biochimiche cellulari e unità funzionali del metabolismo. Durante il Convegno, inoltre, a conferma di quanto sostiene Pasquale Ferorelli, è stata chiarita l’importanza clinica degli Integratori Alimentari Biodinamici (IAB) Citozeatec nella Terapia Complementare Enzimatica (TCE), il nuovo paradigma di ogni strategia medica e del suo ruolo attivo nel contrastare l’enzimopatia, non attraverso una disponibilità e somministrazione di cofattori energetici ma mediante una gestione attenta dell’energia cellulare che, solo modulando gli enzimi, è possibile ottenere.
L’intervento conclusivo di Pasquale Ferorelli, come estrema sintesi di tutto il lavoro svolto in 3 giorni di convegno, offre moltissimi spunti di riflessione e comprensione e riguarda la questione energetica (termodinamica) delle cellule e sul modo in cui gli enzimi modulati riducano la tendenza verso l’entropia:

LE RICERCHE CITOZEATEC, IN COLLABORAZIONE CON UNIVERSITÀ ITALIANE ED EUROPEE, PUBBLICATE SU RIVISTE SCIENTIFICHE INTERNAZIONALI, SONO A DISPOSIZIONE DI TUTTI:
https://www.citozeatec.it/studi-citozeatec/2017-02-14-14-22-57.html

IL PROTOCOLLO COMPLEMENTARE BIODINAMICO È DISPONIBILE PER TUTTI:
https://www.pasqualeferorelli.it/images2/001_PROTOCOLLI/ARTERIOPATIE.pdf

I sistemi circolatori più sviluppati sono il sistema vascolare sanguifero, costituito dai vasi sanguiferi nei quali circola il sangue e il sistema linfatico formato dai linfonodi e da vasi che conducono la linfa; questa definizione include anche le placche e i noduli isolati di tessuto linfoide, la milza e il timo e le altre vie utilizzate in un più ampio processo di formazione e disseminazione dei linfociti.
La contrazione del cuore spinge il sangue, tramite il complesso dei vasi sanguiferi, verso tutti i tessuti dell’organismo.
Il sangue dal cuore passa ad una serie di tubi di calibro relativamente grossa, le arterie, che si ramificano e si suddividono ripetutamente fino a formare piccoli vasi, le arteriole di vario calibro, che a loro volta si dividono ripetutamente formando, alla fine, una rete a strette maglie di vasi microscopici i quali entrano in intimo rapporto con i tessuti. Questi ultimi possono avere struttura diversa e sono detti capillari o sinusoidi, a seconda delle loro caratteristiche strutturali e funzionali; il sangue che ha circolato in questi vasi passa in piccole venule che ripetutamente si uniscono fra di loro a formare un sistema di tubi di calibro maggiore, le vene, che riportano il sangue al cuore.

Struttura dei vasi sanguiferi
Tutto il sistema vascolare sanguifero, dai vasi più piccoli fino al cuore compreso, possiede una componente strutturale comune rappresentata da un rivestimento continuo a superficie interna liscia, formata da un solo strato di cellule endoteliali.
Nei vasi a calibro maggiore il rivestimento endoteliale interno è circondato da altre tonache di tessuto muscolare liscio e di tessuto connettivo organizzati in stratificazioni concentriche; queste, procedendo dall’interno verso l’esterno, sono: la tonaca intima, la tonaca media e la tonaca avventizia.

Endotelio
Le superfici di tutti i vasi sanguiferi sono rivestite da endotelio, rappresentato da uno strato di cellule appiattite: le cellule endoteliali. All’interno del citoplasma di queste cellule ci sono granuli sparsi, che comprendono piccole quantità di reticolo endoplasmatico rugoso e liscio, alcuni ribosomi liberi, mitocondri e una coppia di centrioli.
Le cellule endoteliali sono collegate fra loro lateralmente mediante giunzioni occludenti (serrate) che possono formare barriere di penetrazione (zonule occludenti), con cellule strettamente affiancate, o, in alcuni casi, un rivestimento discontinuo con sporadiche zone di contatto (macule occludenti), che presenta fessurazioni intercellulari.
Le cellule endoteliali sono anche collegate fra loro e spesso con altre cellule extravascolari, così come lo sono, mediante giunzioni desmoniali, con cellule muscolari lisce; se vengono danneggiate le superfici endoteliali dei vasi, ha luogo la coagulazione a causa di interazione dei meccanismi omeostatici, mediati dal plasma, con i tessuti sottostanti, in particolare con il collagene e anche a causa delle sostanze rilasciate dalle stesse cellule endoteliali danneggiate.
Tali eventi sono indubbiamente vantaggiosi nel limitare la perdita di sangue da soluzioni di continuità dei vasi, ma giocano anche un ruolo chiave nelle trombosi associate a patologie arteriose, specialmente ai danni da ateroma e da ipertensione.

Arteriopatia periferica (Vasculopatia periferica)
L’arteriopatia periferica è l’aterosclerosi delle estremità (a carico degli arti inferiori) che causa ischemia. La malattia arteriosa periferica lieve o moderata può essere asintomatica; quella grave può causare dolore a riposo con atrofia cutanea, perdita dei peli, cianosi, ulcere ischemiche, fino alla gangrena. Tale malattia arteriosa periferica grave, di solito, richiede l’angioplastica o il bypass chirurgico e può essere necessaria l’amputazione. La prognosi è generalmente buona con il trattamento, malgrado il tasso di mortalità sia relativamente elevato per la frequente coesistenza di coronaropatia o di malattia cerebrovascolare.
I fattori di rischio sono identici a quelli dell’aterosclerosi: età, ipertensione, diabete, dislipidemia, obesità, fumo di sigaretta.

Il ruolo fondamentale degli enzimi n° 2 – Arteriopatia periferica2023-03-16T09:57:44+01:00

Il ruolo fondamentale degli enzimi n°3 – Carcinoma epatocellulare

2023-03-16T09:57:54+01:00

IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N° 3 – CARCINOMA EPATOCELLULARE

IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N°3
CARCINOMA EPATOCELLULARE
PREVENIRE L’ENZIMOPATIA

Dagli studi di Pasquale Ferorelli l’enzimopatia rappresenta una delle cause più devastanti di ogni essere vivente, intervenire sugli enzimi è possibile.

• https://www.pasqualeferorelli.it/images2/documenti_ricerche/CARCINOMA-EPATICO/CARCINOMA%20EPATICO-UNIROMA2.pdf

• https://www.pasqualeferorelli.it/images2/documenti_ricerche/CARCINOMA-EPATICO/PUBBLICAZIONE_CARCINOMA_EPATICO.pdf

• https://www.pasqualeferorelli.it/images2/001_PROTOCOLLI/CARCINOMA-EPATICO.pdf

Le proteine rappresentano le macromolecole biologiche più importanti all’interno dell’ambiente cellulare. Tra queste, alcune sono estremamente preziose per i compiti che svolgono, gli enzimi, operai instancabili della cellula che portano avanti tutti metabolismi necessari perché un organismo possa crescere, riprodursi e trasmettere il suo DNA alle generazioni successive. Mutazioni che coinvolgono gli amminoacidi che compongono queste proteine sono all’origine di anomalie strutturali e interferiscono con la funzione enzimatica. Analogamente, metalli pesanti, OGM, diversi composti chimici, sono da considerarsi la causa all’origine di una severa alterazione enzimatica, che induce una cellula sana a trasformarsi in una tumorale.

Come sostiene da moltissimo tempo Pasquale Ferorelli, il cancro ha origine dall’enzimopatia diffusa all’interno delle cellule che, spesso senza neppure una sintomatologia evidente, appaiono così inadatte a rispondere agli attacchi esterni (patogeni come virus e batter, inquinanti chimici, radiazioni) e subiscono una trasformazione neoplastica.
A conferma di quanto sostiene Pasquale Ferorelli, molti studi universitari indipendenti hanno dimostrato la qualità dei prodotti Citozeatec nel contrastare l’enzimopatia, ristabilendo la funzionalità metabolica cellulare e inducendo risposte su più fronti (incluso il cancro) e migliorando lo stato di salute dei pazienti.
Alcune ricerche condotte presso l’Università di Roma Tor Vergata, ad esempio, hanno fatto emergere il prezioso contributo della Terapia Complementare Enzimatica (TCE) e degli Integratori Alimentari Biodinamici (IAB) di cui fa uso; studi nell’ambito di organo coltura epatica, hanno evidenziato l’azione antineoplastica del Citozym su biopsie epatiche ottenute dall’ablazione chirurgica di un carcinoma cellulare (HCC) di stadio IIIC (T3-N1-M0, AJCC). In tale circostanza, è stata documentata una marcata azione antiossidante (ROS Activity) ma, in particolar modo, una riduzione della massa tumorale fino al 37,5%, pur in assenza di danno cellulare (valori di LDH rilasciato nella norma).
L’Enzimologia clinica, cioè la necessità di intervenire nella causa principale delle patologie, trova conferma da studi come questo: le reazioni biologiche intracellulari sono esclusivamente quelle per le quali sono presenti e attivi enzimi appropriati e le sole molecole capaci di svolgere un’azione di contenimento sono gli Integratori Alimentari Biodinamici Citozeatec, frutto della ricerca coordinata da Pasquale Ferorelli. Questi prodotti stanno aprendo una nuova e rivoluzionaria via, fra farmaci ed integratori tradizionali, attiva in termini di modulazione metabolica e dai risultati clinici sorprendenti in svariate patologie oncologiche, cardiovascolari e neurodegenerative.

Patologia cellulare: danno cellulare e morte cellulare
Virtualmente, tutte le forme di danno d’organo cominciano con alterazioni molecolari o strutturali all’interno della cellula.
La cellula normale è limitata ad un ambito piuttosto ristretto di strutture e funzioni dei programmi genetici che regolano il suo metabolismo, il suo differenziamento e la sua specializzazione, dai rapporti con le cellule vicine, oltre che alla disponibilità dei substrati metabolici.
Adattamento, danno reversibile e morte possono essere considerate fasi di un progressivo deterioramento della normale funzione e struttura cellulare

La morte cellulare è la conseguenza estrema di un danno cellulare e può riguardare cellule di ogni tipo ed è la conseguenza principale di ogni tipo di ischemia, infezioni, tossine e reazioni immunitarie; inoltre è un evento critico durante l’embriogenesi normale, ed è la finalità delle terapie radio e chemio del cancro.
Nelle radio e chemioterapie va sottolineato che queste applicazioni sono sicuramente letali per le cellule sane ma presentano molti dubbi sulla possibilità benefica sulle neoplasie.

Esistono due principali modalità di morte cellulare: necrosi e apoptosi.
• Necrosi o necrosi coagulativa: si verifica in seguito a stimoli esogeni, come l’ischemia o il danno da agenti chimici.
• Apoptosi: si verifica quando una cellula muore mediante attivazione di un programma di suicidio controllato dall’interno e ha la funzione di eliminare cellule inutili durante l’embriogenesi e in altri processi fisiologici.

Esistono altri tipi di alterazione morfologiche cellulari:
1. alterazioni subcellulari, che si verificano solitamente in risposta a stimoli cronici o sub-letali.
2. accumulo intracellulare, di numerose sostanze (proteine, lipidi, carboidrati) che si verificano in gran parte come risultato di alterazioni metaboliche cellulari.
3. calcificazione patologica: una conseguenza comune di danno cellulare e tissutale.
4. invecchiamento cellulare.

Cause di danno cellulare
• Mancanza di ossigeno
• agenti fisici (traumi meccanici, energia elettrica, radiazioni)
• agenti chimici e farmaci
• agenti infettivi
• reazioni immunologiche
• alterazioni genetiche
• squilibri nutrizionali

Danno cellulare e necrosi
La risposta cellulare a stimoli dannosi dipende dal tipo di danno, dalla sua durata e gravità; la conseguenza del danno cellulare dipendono dal tipo di danno, dallo stato di adattabilità della cellula danneggiata.
Lo stato normale nutrizionale della cellula e le sue necessità metaboliche sono importanti nel determinare la risposta del danno; sono stati individuati 4 sistemi intracellulari particolarmente vulnerabili:
1. il mantenimento dell’integrità delle membrane cellulari da cui dipende l’omeostasi ionica della cellula e dei suoi organuli
2. la respirazione aerobica che coinvolge la fosforilazione ossidativa mitocondriale e la produzione di ATP
3. la sintesi proteica
4. la conservazione dell’integrità dell’apparato genetico della cellula

Quattro condizioni non assolutamente rispettate dalle radio e chemio terapie

Struttura dei vasi sanguiferi
Tutto il sistema vascolare sanguifero, dai vasi più piccoli fino al cuore compreso, possiede una componente strutturale comune rappresentata da un rivestimento continuo a superficie interna liscia, formata da un solo strato di cellule endoteliali.
Nei vasi a calibro maggiore il rivestimento endoteliale interno è circondato da altre tonache di tessuto muscolare liscio e di tessuto connettivo organizzati in stratificazioni concentriche; queste, procedendo dall’interno verso l’esterno, sono: la tonaca intima, la tonaca media e la tonaca avventizia.

Endotelio
Le superfici di tutti i vasi sanguiferi sono rivestite da endotelio, rappresentato da uno strato di cellule appiattite: le cellule endoteliali. All’interno del citoplasma di queste cellule ci sono granuli sparsi, che comprendono piccole quantità di reticolo endoplasmatico rugoso e liscio, alcuni ribosomi liberi, mitocondri e una coppia di centrioli.
Le cellule endoteliali sono collegate fra loro lateralmente mediante giunzioni occludenti (serrate) che possono formare barriere di penetrazione (zonule occludenti), con cellule strettamente affiancate, o, in alcuni casi, un rivestimento discontinuo con sporadiche zone di contatto (macule occludenti), che presenta fessurazioni intercellulari.
Le cellule endoteliali sono anche collegate fra loro e spesso con altre cellule extravascolari, così come lo sono, mediante giunzioni desmoniali, con cellule muscolari lisce; se vengono danneggiate le superfici endoteliali dei vasi, ha luogo la coagulazione a causa di interazione dei meccanismi omeostatici, mediati dal plasma, con i tessuti sottostanti, in particolare con il collagene e anche a causa delle sostanze rilasciate dalle stesse cellule endoteliali danneggiate.
Tali eventi sono indubbiamente vantaggiosi nel limitare la perdita di sangue da soluzioni di continuità dei vasi, ma giocano anche un ruolo chiave nelle trombosi associate a patologie arteriose, specialmente ai danni da ateroma e da ipertensione.

Arteriopatia periferica (Vasculopatia periferica)
L’arteriopatia periferica è l’aterosclerosi delle estremità (a carico degli arti inferiori) che causa ischemia. La malattia arteriosa periferica lieve o moderata può essere asintomatica; quella grave può causare dolore a riposo con atrofia cutanea, perdita dei peli, cianosi, ulcere ischemiche, fino alla gangrena. Tale malattia arteriosa periferica grave, di solito, richiede l’angioplastica o il bypass chirurgico e può essere necessaria l’amputazione. La prognosi è generalmente buona con il trattamento, malgrado il tasso di mortalità sia relativamente elevato per la frequente coesistenza di coronaropatia o di malattia cerebrovascolare.
I fattori di rischio sono identici a quelli dell’aterosclerosi: età, ipertensione, diabete, dislipidemia, obesità, fumo di sigaretta.

Il ruolo fondamentale degli enzimi n°3 – Carcinoma epatocellulare2023-03-16T09:57:54+01:00
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