Terapia complementare enzimatica: il nuovo paradigma di ogni strategia medica
“La trasformazione dell’energia è la primaria funzione degli esseri viventi” questa è stata la prima frase pronunciata da Ferorelli all’apertura del convegno tenutosi a Vienna lo scorso 10 Novembre. Una platea di professionisti del settore medico, farmaceutico ed universitario, si è riunita presso la sala convegni Springer Schlosell per approfondire, durante otto ore ininterrotte, le tematiche studiate e messe in pratica dai Ricercatori Citozeatec, l’azienda italiana che, tramite biotecnologie industriali a conversione enzimatica, produce componenti Biodinamici.
Osservando il ruolo degli enzimi e conoscendone a fondo l’attività, possiamo chiaramente entrare nella consapevolezza che ciò che noi chiamiamo “malattia”, altro non è che un “disordine enzimatico”, causante uno scompenso energetico che è necessario riorganizzare affinché gli enzimi possano rigenerare i componenti per la cellula.
Una prova di ciò viene dagli studi clinici evidenziati durante il convegno, dove è stato possibile osservare, ad esempio, diversi casi clinici connessi alla rigenerazione cellulare: dalla completa ricrescita della prima falange dell’indice della mano destra di una bambina di tre anni, all’osservazione della “restitutio ad integrum” di una ferita causata da incidente con motosega in cui si erano danneggiati nervi e tendini. Il tutto corredato da spiegazioni derivanti da ricerche scientifiche condotte presso svariate Università italiane ed estere con cui collabora Citozeatec: ogni caso clinico riportato è stato seguito dall’analisi delle ricerche condotte in linea sperimentale, validanti la reale potenzialità dei componenti Biodinamici. In riferimento ai casi di rigenerazione tissutale è stata illustrata la ricerca condotta su sistema murino che ha prodotto la rigenerazione del midollo spinale.
A conferma della teoria che ipotizza l’attivazione di cellule staminali tramite l’utilizzo, principalmente di Citozym, preparato biodinamico contenente una vasta gamma di attivatori enzimatici, Ferorelli ha riportato il caso di un paziente di 83 anni affetto da carcinoma epiteliale della base cranica, dimesso dall’ospedale in quanto insensibile alle terapie d’elezione proposte. Successivamente all’utilizzo di Citozym, per uso topico ed orale, le immagini illustrate alla platea mostravano evidente rigenerazione dell’osso cranico e del cuoio capelluto, con conseguente netto miglioramento delle condizioni di vita del paziente.
Altro esempio rilevante, a conferma della ubiquitarietà di utilizzo dei preparati biodinamici, è stato il caso di un ragazzo di 20 anni che presentava una profonda lesione alla regione lombare a seguito di un incidente stradale in moto: dopo un trattamento di 10 giorni, le foto mostravano rigenerazione della cute e corretta riepitelizzazione, con assenza di tessuto fibrotico.
Il successo dell’evento ha generato il progetto condiviso da medici, biologi e ricercatori partecipanti, di pianificare nel 2019 una serie di workshop monotematici dedicati all’utilizzo di preparati biodinamici nei campi di impiego più diversi, in primis sul tema della biochimica dei tumori e delle infezioni batteriche e virali, con focus sulle epatiti da HCV.
Si sono inoltre approfondite le ricerche eseguite su numerose patologie con attenzione particolare sulla ricerca della riduzione della stenosi carotidea da placca ateromasica.