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Carcinoma polmonare umano

2023-05-17T10:33:29+02:00

Carcinoma polmonare umano

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA
DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA
Laboratorio di Citologia, Istologia & Oncologia Sperimentale

 Link Pub Med https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32034492

3^ Relazione del progetto:

Ricerca della potenziale azione del “Texidrofolico” sulla regressione del
tumore polmonare e valutazione sulla qualità della vita del paziente.

Introduzione:
Il Pemetrexed (LY231514, Alimta; Eli Lilly and Company, Indianapolis, IN) è un nuovo antifolato che viene metabolizzato a livello intracellulare in una forma di pentaglutammato. Viene utilizzato per il trattamento di pazienti non pretrattati con mesotelioma pleurico maligno non resecabile in combinazione con cis-platino e anche per il trattamento in monoterapia del carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), localmente avanzato o metastatico dopo chemioterapia. Il Pemetrexed inibisce tre enzimi (timidilato sintasi, diidrofolato reduttasi e glicinamide ribonucleotide transferasi) coinvolti nel metabolismo dei folati e nella sintesi del DNA. La citotossicità del Pemetrexed è causata dall’inibizione di entrambe le vie pirimidinica e purinica. La dose massima tollerata, stabilita negli studi di Fase I del Pemetrexed era di 600 mg / m2 ogni 3 settimane. Questa dose è stata da noi ridotta a 500 mg / m2 ogni 3 settimane negli studi di Fase II effettuati, in particolare se usato in associazione con gli integratori oggetto di questo studio. Il razionale della sperimentazione da noi effettuata, nasce dalla pubblicazione che ha dimostrato che l’integrazione con acido folico e vitamine del gruppo B rappresenta un requisito di base per ridurre la tossicità della terapia a base di Pemetrexed . Tale dato è stato confermato dall’analisi dei dati ottenuti dagli studi multipli sulla tossicità di questo farmaco. In conclusione diverse osservazioni hanno suggerito che l’integrazione con “food-supplements”, può ridurre la tossicità e migliorare la risposta durante la chemioterapia (Scagliotti et al , 2003). Il Pemetrexed monocomponente è stato da noi saggiato in questo progetto, che ha arruolato 60 pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule di fase II (NSCLC), sottoposti a chemioterapia, senza e con supplementazione di Texidrofolico, in accordo con il protocollo suggerito dalla casa produttrice.

Il carcinoma a grandi cellule è meno frequente e può crescere e diffondersi rapidamente in diverse parti del polmone.

Il Texidrofolico (Citozeatec, Italia) è un integratore alimentare che ha mostrato in studi precedenti una spiccata attività antiproliferativa. L’incorporazione dei suoi componenti nella cellula determina variazione dell’attività mitocondriale incidendo sull’attività della catena respiratoria (Progetto:”Effetti dei componenti del Citozym sulla crescita cellulare normale e neoplastica” studio metabolico in progresso).
Il “NSCLC” comprende:

  1. il carcinoma spino cellulare o a cellule squamose, con prognosi migliore, si forma dall’epitelio che riveste i bronchi di medio e grande dimensioni.
  2. L’adenocarcinoma si localizza, a livello dei bronchi di calibro minore. È il tumore polmonare più frequente, tra chi non ha mai fumato e probabilmente deriva da cicatrici da infezioni tubercolari o pleuriti.
  3. Il carcinoma a grandi cellule è meno frequente e può crescere e diffondersi rapidamente in diverse parti del polmone.

Premessa:
Gli studi svolti durante la Fase II sono generalmente studi esploratori che cercano di scoprire se il farmaco tratta la malattia o il disturbo associato al trattamento terapeutico. L’obiettivo dell’attuale studio di fase II è quello di determinare l’attività antitumorale della combinazione Pemetrexed- Texidrofolico, in un regime ambulatoriale esente da cis-platino, in pazienti soggetti a precedente chemioterapia con NSCLC localmente avanzato o metastatico. Gli endpoint preliminari sono focalizzati sulla valutazione della tossicità del trattamento, della sopravvivenza generale e libera da progressione e in particolare l’impatto sui sintomi e sulla qualità della vita del paziente. La presente relazione è focalizzata sulla determinazione della qualità della vita dei pazienti esaminati secondo il protocollo citato. Questo studio è stato condotto secondo la Dichiarazione di Helsinki e il protocollo è stato approvato da ciascun comitato di revisione istituzionale locale e dal comitato di revisione etica locale.

Risultati e Metodi:
Tutti i pazienti che hanno ricevuto una dose di solo Pemetrexed (controllo) e una miscela di Pemetrexed-Texidrofolico sono stati valutati per la tossicità e per la potenziale variazione dei sintomi tipici (anoressia, debolezza, tosse, dispnea, emottisi, dolore). Una valutazione clinica e di laboratorio è stata eseguita settimanalmente e le tossicità sono state classificate in base ai criteri di tossicità comuni. Simultaneamente, entro 3 settimane prima del ciclo iniziale, le misurazioni del tumore sono state eseguite mediante tomografia computerizzata o risonanza magnetica. Lo stesso metodo di misurazione è stato eseguito prima di ogni altro ciclo di terapia. La conferma della risposta è stata eseguita 2-3 settimane dopo la prima evidenza di risposta. I pazienti erano valutabili per la risposta se avevano un esame di riferimento e almeno un esame di follow-up e avevano ricevuto almeno un ciclo di trattamento. I risultati di questa indagine, sulla potenziale attività antitumorale, saranno oggetto di una successiva relazione.
Prima di ogni ciclo, i sintomi e i dati sulla qualità della vita sono stati raccolti con la scala del cancro del polmone (LCSS), come riportato da Hollen et al. (1994). I cambiamenti clinicamente significativi sono stati definiti come variazioni rispetto al basale, che sono state mantenute per almeno due cicli (Figura 1 e 2). In questo caso i pazienti sono stati considerati sintomatici cioè responsivi. I sintomi sono stati classificati come migliorati, peggiorati o stabili, in base al modello di cambiamento; i sintomi per i pazienti senza una valutazione di conferma sono stati classificati come sconosciuti.

Attività antitumorale:
l’attività antitumorale del solo Pemetrexed o in combinazione con il protocollo con alla base il Texidrofolico è in corso di studio. I pazienti attualmente sono sottoposti ad esami clinici che compendiano anche la risonanza magnetica ed eventualmente la tomografia computerizzata. Dai dati presentati negli istogrammi di figura 1 e 2, si può presumere che i miglioramenti della qualità della vita possano incidere anche sullo sviluppo del tumore. Al fine di poter dimostrare tale evenienza i pazienti trattati con la terapia combinata Pemetrexed-Texidrofolico, secondo il protocollo sperimentale utilizzato, saranno osservati per almeno 60 giorni e i dati ottenuti confrontati con i controlli.


Figura 1. Dati sulla qualità della vita di pazienti portatori di NSCLC a diversi stadi trattati esclusivamente con la terapia Pemetrexed per 60 giorni. Evidenti gli elementi che rendono peggiore la qualità della vita, in particolare l’emottisi (60% dei pazienti), la debolezza (60% dei pazienti) e la dispnea (50% dei pazienti).

Pemetrexed-Texidrofolico della soc.Citozeatec
Figura 2. Dati sulla qualità della vita di pazienti portatori di NSCLC a diversi stadi trattati con la terapia combinata Pemetrexed-Texidrofolico per 60 giorni . Si notano miglioramenti della qualità della vita (colonne blu), in particolare l’emottisi divenuta stabile (90% dei pazienti-colonne rosse), la debolezza, il dolore e la dispnea ridotte del 20%. I miglioramenti sono evidenti rispetto alla sola chemioterapia (riduzione delle colonne gialle).

Tabella I: valutazione della qualità della vita secondo la scala del cancro del polmone (LCSS), proposta da Hollen et al. (1994). 60 pazienti divisi in due gruppi di 30 soggetti ognuno, trattati per 60 giorni con solo Pemetrexed o con questo in combinazione con Texidrofolico in accordo con il protocollo fornito dalla casa produttrice Citozeatec (vedi allegato). 1.Anoressia; 2.Debolezza; 3.Tosse; 4.Dispnea; 5. Emottisi; 6. Dolore.

Discussione:
Poiché la maggior parte degli agenti antitumorali ha una stretta finestra terapeutica, l’ottimizzazione della possibilità che un trattamento abbia esito positivo senza causare indebiti danni al paziente è di fondamentale importanza. Le informazioni accurate sul nuovo farmaco e sul paziente diventano critiche. Interruzione dello sviluppo di un nuovo farmaco o limitazione della sua efficacia o ampio uso si verifica quando si nota o tossicità grave o mancanza di efficacia. Non è insolito che, quando un nuovo agente mostra tossicità con un’attività antitumorale limitata, si faccia poco sforzo per cercare costantemente modi per aggirare la tossicità con la possibilità di migliorare l’efficacia. La tossicità o la mancanza di efficacia potrebbero essere correlate al profilo clinico, demografico o genetico individuale di un paziente. Idealmente, l’obiettivo è ideare una strategia di dosaggio semplice e ottimale per un nuovo agente che incorpori ciò che è noto sul suo meccanismo d’azione e sulle caratteristiche del paziente. Questo paradigma è l’oggetto del presente studio. Discutiamo di come, dopo l’insorgenza di gravi problemi di sicurezza, siano stati identificati fattori predittivi di grave tossicità associati a Pemetrexed e come questi fattori abbiano portato alla formulazione di un intervento clinico per modulare la tossicità di questo agente antifolato / antitumorale migliorandone l’efficacia. I risultati di questo intervento clinico prospettico saranno oggetto di una sperimentazione successiva.

Gli antifolati rappresentano una delle classi più studiate di agenti antineoplastici, con aminopterina che inizialmente dimostrava attività clinica più di 70 anni fa (Farber et al. 1948). La conseguente inibizione del metabolismo dei folati intracellulari porta all’inibizione della crescita cellulare. Il metotrexato è stato sviluppato poco dopo e, oggi, è un componente standard di regimi chemioterapici efficaci per tumori maligni come linfoma, carcinoma mammario e tumore della testa e del collo. L’attività citotossica e la successiva efficacia degli antifolati possono essere associate a una sostanziale tossicità per alcuni pazienti. Gli antifolati, come classe, sono stati associati a una mielosoppressione grave sporadica con tossicità gastrointestinale. Sebbene non frequente, una combinazione di tali tossicità può comportare un alto rischio di mortalità. L’incapacità di controllare queste tossicità ha portato alla sospensione dello sviluppo clinico di alcuni antifolati, come CB3717, e ha complicato lo sviluppo clinico di altri, come il lometrexol e il raltitrexed. La capacità di predire quei pazienti che sono a maggior rischio di sviluppare gravi tossicità e la riduzione della stessa, rappresenterebbe un importante vantaggio nell’uso di questi agenti antitumorali.

Diverse pubblicazioni scientifiche riportano che il trattamento clinico di pazienti portatori di NSCLC con Pemetrexed integrato con acido folico e vitamina del gruppo B riduce notevolmente le tossicità associate alla chemioterapia (Scagliotti et al , 2003). I componenti del Texidrofolico compendiano l’acido folico e la vitamina B5 e B9, quindi l’uso di questo integratore alimentare come supplemento nel trattamento chemioterapico del NSCLC, potrebbe ridurre la tossicità del trattamento migliorando la qualità della vita dei pazienti. I dati sperimentali che presentiamo hanno appunto dimostrato questa ipotesi di lavoro. In particolare alcuni sintomi classici della chemioterapia sono stati ridotti drasticamente, come si evince dalla Tabella I. Il dato positivo è rappresentato dal miglioramento di circa il 20% dei sintomi Dispnea e Tosse nei pazienti trattati con terapia combinata (Tabella I A). E’ noto che l’emottìsi è l’emissione di sangue dalle vie respiratorie, solitamente attraverso un colpo di tosse.

Il dato interessante ottenuto con la terapia combinata Pemetrexed-Texidrofolico per 60 giorni, ha stabilizzato l’emottìsi nel 62% dei pazienti osservati (vedi tabella I B), migliorando del 60% la qualità della vita (vedi tabella I, C). In conclusione, abbiamo osservato una riduzione di circa il 20% dei pazienti con qualità della vita peggiorata per tutti i sintomi esaminati, con un picco del 60% per l’emottìsi (Tabella I, C).

Carcinoma polmonare umano2023-05-17T10:33:29+02:00

Carcinoma mammario

2023-05-17T10:34:08+02:00

Carcinoma mammario

PUBBLICAZIONE CITOZEATEC: CARCINOMA MAMMARIO

Citozeatec ha richiesto all’Università di Tor Vergata una ricerca ad ampio spettro sulle potenzialità dei prodotti, in particolare del Citozym.
Le sperimentazioni preliminari hanno già evidenzato interessanti risultati. Questa sezione del sito ospita tutto ciò che la ricerca andrà evidenziando riguardo agli integratori biodinamici.

Ricordiamo che le posologie NON vanno intese come terapie sostitutive ma come integrazione a terapie già in uso.

Carcinoma mammario2023-05-17T10:34:08+02:00

Carcinoma epatico – organocoltura

2023-05-17T10:21:32+02:00

Carcinoma epatico – organocoltura

MODELLO EPATICO DI ORGANO COLTURA

1 – INTRODUZIONE
I modelli di espianto d’organo offrono diversi vantaggi, rilevanti per gli studi dei meccanismi fisiopatologici, come danno cellulare, la secrezione, la differenziazione e lo sviluppo di neoplasie. Organi o piccoli espianti possono essere rimossi in vivo e mantenuti in coltura per lunghi periodi, se particolare attenzione è rivolta alla composizione dei mezzi di coltura, la selezione del substrato, e l’atmosfera di incubazione.

Nei tessuti umani, ottenuti da autopsia o da intervento chirurgico, ulteriore attenzione deve essere rivolta all’intervallo post-mortem, la temperatura, l’idratazione e la causa della morte. Attualmente stiamo utilizzando nel nostro laboratorio, colture di espianto d’organo, invaso da tumori maligni, per stabilire la possibilità dell’azione diretta di agenti antineoplastici, in un ambiente cellulare, caratterizzato da vari tipi di cellule e tessuti, all’interno di un organo.

Ci proponiamo, in particolare, di studiare l’azione antineoplastica in vivo, di un integratore alimentare, il Citozym, prodotto dalla CITOZEATEC, S.r.l. (Peschiera Borromeo, Milano), del quale in pubblicazioni precedenti abbiamo evidenziato l’attività antineoplastica in vitro [1]. Il fine è di evitare la degradazione operata dall’ambiente gastrico, usando come bersaglio, direttamente l’organo colpito dal tumore. Tale sperimentazione dovrebbe fornire nuove evidenze, sull’alta efficienza della somministrazione dell’agente direttamente in circolo, che quindi dovrebbe risultare molto più attiva della usuale somministrazione orale. Ovviamente queste prove sperimentali saranno preziose per proporre un trial clinico futuro.

La parte preliminare di questo progetto, che presentiamo, è stata eseguita su due biopsie epatiche, ottenute dall’ ablazione chirurgica di un carcinoma epatocellulare, di stadio III C (T3-N1-M0 – AJCC), in pazienti rispettivamente di anni 67 e 74.
Sulla base di una nostra precedente sperimentazione, effettuata su espianti epatici di topi C57BL/6 [2], il mezzo di coltura dell’espianto utilizzato è stato arricchito con una concentrazione finale di Citozym del 10 e del 15% .

2. Risultati Preliminari

2.1 preparazione degli espianti d’organo
L’espianto d’organo, prelevato e stato istologicamente definito come invaso da carcinoma epatocellulare di stadio III C. lavato con soluzione salina (PBS 2%) e posto in coltura in presenza di ossigenazione continua. E’ stato valutato il volume della massa tumorale principale, ignorando i noduli più piccoli.
Si evidenzia che la fase successiva della sperimentazione, in corso di lavorazione, si centrerà su organi interi, prelevati immediatamente post- mortem, che verranno mantenuti vitali con perfusione attraverso la vena porta.

2.2 Coltura di espiantid’organo.
I mezzi di coltura utilizzati sono stati preliminarmente preparati in accordo con i dati ottenuti in un precedente lavoro in corso di stampa [2]. In Figura 1, un espianto epatico invaso da epatocarcinoma, è evidente la massa tumorale che appare immersa nel parenchima epatico.

2.3 valutazione della dimensione della massa tumorale e del danno cellulare
La prima fase del protocollo sperimentale compendia la valutazione iniziale della massa tumorale, espressa come volume parziale su volume totale della biopsia. Tale procedura è effettuata misurando con appositi specilli il diametro della massa tumorale, che appare sferoidale (figura 1). Tale misura è quindi rapportata al volume totale della biopsia. I valori sono espressi in percentuale di invasione. La Figura 2, indica le variazioni percentuali del volume della massa tumorale in relazione al trattamento di coltura in presenza del 10% di Citozym. La concentrazione del 15% è risultata citotossica con livelli di LDH rilasciata superiori del 45%. E’ stato possibile ridurre la massa tumorale del 37.5% ed estendere i tempi di coltura a 15 giorni, con valori di LDH inferiori del 20%, sulla base delle esperienze precedenti riportate sulla pubblicazione in corso di stampa [2].

Figura 2.

Riduzione percentuale della massa tumorale durante i 15 giorni di trattamento dell’espianto di fegato con il 10% di Citozym nel mezzo di coltura. Valutazione del danno cellulare conseguente all’incubazione dell’espianto valutato tramite i livelli di LDH rilasciato nel mezzo.
Questo risultato è stato possibile grazie alla composizione del terreno di coltura degli espianti e l’ossigenazione continua della coltura [2].

3. Parte successiva del programma sperimentale
Attualmente procediamo con la perfusione di organi interi, prelevati post-mortem su 4 pazienti portatori di carcinoma epatocellulare di stadio IV C. I sistemi di perfusione adottati sono indicati nella figura 3.
La soluzione di trattamento ha una concentrazione in Citozym del 15% (1). Preliminare al trattamento è la pre-perfusione con soluzione fisiologica, eparina, HEPES e antibiotici. Tale metodica permette di mantenere vitale l’organo per periodi sufficienti per poter valutare eventuali riduzione di volume dei noduli tumorali.

Figura 3.
Diagramma schematico raffigurante le diverse e più frequentemente utilizzati metodi di perfusione-trattamento, per il tessuto epatico. A: Perfusione e trattamento a gravità-mediata, utilizzando la pressione dell’acqua a 12 cm: (1) buffer di pre- perfusione; (2) soluzione di trattamento; (3) Sistema di tri-valvola, che facilita la commutazione tra le due soluzioni; e (4) incannulamento della vena porta; B: Pompa di perfusione a un flusso di 1 ml / g tessuto epatico: (1) buffer di pre-perfusione; (2) soluzione trattamento; (3) Sistema di tri-valvola; (4) pompa peristaltica a basso flusso; e (5) incannulamento della vena porta.

4. Conclusioni.
Mantenere vitali organi invasi da neoplasie, prelevati post-mortem, permette di poter studiare i parametri correlati con la potenziale attività antineoplastica di un agente, in condizioni molto simili a quelle che si riscontrano nell’organismo umano.
La perfusione con soluzioni nutritive, mima entro certi limiti, la perfusione ematica, apportando tutti i nutrienti necessari per mantenere vitale il tessuto e irrorare la massa tumorale.
La metodica da noi utilizzata nella sperimentazione, può dimostrare in maniera inequivocabile, l’attività antitumorale della miscela di componenti che caratterizza il Citozym, superando i limiti, il più delle volte contestati, della coltura tumorale in vitro o l’uso di animali, indubbiamente lontani dal modello umano.
I risultati preliminari, che presentiamo dimostrano, come la coltura di un espianto epatico invaso da un carcinoma epatocellulare, ha permesso di evidenziare l’attività antiproliferativa di una soluzione di Citozym, a bassa concentrazione, sulla massa tumorale.

In conclusione, si può affermare che il modello proposto permette di ottenere risultati sicuramente più attendibili che potranno essere molto utili per lo studio dei meccanismi molecolari, alla base dell’attività antineoplastica del Citozym.

Carcinoma epatico – organocoltura2023-05-17T10:21:32+02:00

Carcinoma epatico

2023-05-17T10:35:06+02:00

Carcinoma epatico

Micronutrienti multipli utilizzati nella perfusione di espianti di fegato umano

Invaso da epatocarcinoma ( HCC) – riduce la proliferazione delle cellule tumorali inibendo lo stress ossidativo
Torricelli Piera1, Antonelli Francesco2, Ferorelli Pasquale2, De Martino Angelo2, Shevchenko Anna3, Siciliano Alberto2 and Beninati Simone2.

1 Department SPES, University of Molise, Campobasso, Italy,
2 University of Tor Vergata, Department of Biology, Rome Italy,
3 People’s Friendship University of Russia, Moscow, Russia.

Email adress:
beninati@bio.uniroma2.it (Beninati S)

To cite this article:
Torricelli P, Antonelli F, Ferorelli P, De Martino A, Shevchenko A, and Beninati S., Perfusion with multiple micronutrients supplement of explants of HCC-invaded human liver reduces proliferation of cancer cells by Inhibition of oxidative stress..

Cancer Research Journal August 4, 2016; Research Journal. Vol. 4, No. 5, 2016, pp. 69-72. doi: 10.11648/j.crj.20160405.11
Received: August 4, 2016; Accepted: August 26, 2016; Published: September 21, 2016

Carcinoma epatico2023-05-17T10:35:06+02:00

Importante traguardo Citozeatec nella lotta al carcinoma polmonare

2023-05-17T10:35:56+02:00

Importante traguardo Citozeatec nella lotta al carcinoma polmonare

La rivista Amino Acids (Springer), indicizzata su PubMed (NCBI, National Center for Biotechnology Information), infatti, ha pubblicato un importante studio relativo al carcinoma polmonare:

“Oral nutritional supplement prevents weight loss and reduces side effects in patients in advanced lung cancer chemotherapy”
“L’integrazione alimentare orale previene la perdita di peso e riduce gli effetti collaterali della chemioterapia avanzata nei pazienti con carcinoma polmonare”

La continua attività di ricerca di Citozeatec e di Pasquale Ferorelli, nel corso della sua ultratrentennale esperienza in ambito enzimologico, ha portato a importanti conquiste nel trattamento complementare di moltissime patologie, incluse quelle oncologiche, infettive, cardiovascolari e neurodegenerative.

Citozeatec utilizza le più avanzate biotecnologie industriali a conversione enzimatica sequenziale per produrre i propri componenti enzimatici, così definiti perché biosintetizzati da enzimi specifici fornire alle cellule molecole fondamentali per il loro funzionamento ed esercitare azione di rigenerazione di eventuali componenti sisattivati.
Grazie alla messa a punto di questi preparati, con efficacia confermata da innumerevoli studi e ricerche scientifiche, la Terapia Complementare Enzimatica (TCE) Citozeatec ha ottenuto e continua ad ottenere enorme consenso tra i medici specialisti italiani e stranieri.

La lotta ai tumori è un campo di ricerca molto vasto che ancora, purtroppo, non ha raggiunto il suo obiettivo finale. Le terapie attualmente utilizzate riescono solo in parte a contenere la crescita tumorale, hanno elevati tasse di recidive e un basso indice di selettività (causa di rilevanti effetti collaterali).
Relativamente a queste problematiche, oggi, Citozeatec è lieta di aggiunge un altro prestigioso tassello alla lotta ai tumori.

La rivista Amino Acids (Springer), indicizzata su PubMed (NCBI, National Center for Biotechnology Information), infatti, ha pubblicato un importante studio relativo al carcinoma polmonare:

“Oral nutritional supplement prevents weight loss and reduces side effects in patients in advanced lung cancer chemotherapy”
“L’integrazione alimentare orale previene la perdita di peso e riduce gli effetti collaterali della chemioterapia avanzata nei pazienti con carcinoma polmonare”

La ricerca ha mostrato un significativo miglioramento della qualità della vita e un cambiamento positivo di alcuni parametri clinici connessi al carcinoma polmonare. In particolare, i pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), in chemioterapia con Pemetrexed (antifolato), sono stati trattati con Texidrofolico (Citozeatec) e hanno avuto notevoli benefici in termini di: riduzione della tossicità della chemioterapia, riduzione della perdita di peso, riduzione dei sintomi della malattia (anoressia, debolezza, tosse, dispnea, emottisi, dolore).

L’enzimopatia, come sostiene da sempre Pasquale Ferorelli, accomuna tutte le patologie (compreso il cancro) e rende le cellule incapaci a rispondere agli attacchi esterni (patogeni come virus e batteri, inquinanti chimici, radiazioni, etc).
La conferma di quanto sostiene Pasquale Ferorelli proviene da molti studi universitari, compreso quest’ultimo, e dimostra la qualità dei prodotti Citozeatec nel contrastare l’enzimopatia, ristabilendo la funzionalità metabolica cellulare, inducendo risposte su più fronti e migliorando lo stato di salute dei pazienti.

LINK DELLA RICERCA: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32034492

Riassunto (INGLESE) della pubblicazione:
Weight loss in patients with cancer is caused by cancer cachexia and chemotherapy-induced nausea and vomiting. Recent developments in antiemetic drugs have substantially improved nausea and vomiting, but this intervention did not reduce weight loss and other more severe side effects of chemotherapy, like anorexia, weakness, cough, dyspnea, hemoptysis, and pain. This study aimed to investigate the effects of nutrition intervention with a food supplement, during chemotherapy in patients with advanced nonsquamous non-small cell lung cancer (NSCLC). Patients received individualized nutrition counseling by a registered dietitian and were provided with oral supplements of Texidrofolico® for 90 days. Bodyweight and the mentioned other side effects were evaluated at baseline and after 90 days of intervention. To assess the effects of this dietary supplement, a total of 30 patients were retrospectively enrolled as controls, and the bodyweight and change in side effects of chemotherapy were compared with those observed in 30 Texidrofolico®-treated patients. After 90-day intervention, by oral supplement of Texidrofolico®, the patients, during the course of cytotoxic chemotherapy, showed an improved quality of life and not significant weight and BMI loss respect the control group. Furthermore, the number of patients, treated with Texidrofolico® who maintained or increased their body weight, after 90 days of treatment was significantly higher than in the control group. The effects of treatment with the food supplement have also been studied from a metabolic point of view. It was possible to find that one of the known markers of tumor growth, plasma polyamines, was reduced after the treatment. A possible relationship between these biogenic amines and the folate cycle is discussed. In conclusion, early intensive nutrition intervention with oral supplements of Texidrofolico® during chemotherapy of NSCLC patients prevents weight loss and it is beneficial for their quality of life.

Riassunto (ITALIANO) della pubblicazione:
La perdita di peso nei pazienti oncologici è causata dalla cachessia tumorale e dalla nausea e dal vomito indotti dalla chemioterapia. I recenti sviluppi nei farmaci antiemetici hanno sostanzialmente migliorato la nausea e il vomito, ma questo intervento non ha ridotto la perdita di peso e altri effetti collaterali più gravi della chemioterapia, come anoressia, debolezza, tosse, dispnea, emottisi e dolore. Questo studio mirava a studiare gli effetti dell’intervento nutrizionale con un integratore alimentare, durante la chemioterapia, in pazienti con carcinoma polmonare avanzato non squamoso non a piccole cellule (NSCLC). I pazienti hanno ricevuto una consulenza nutrizionale personalizzata da un dietista registrato e hanno ricevuto un’integrazione orale di Texidrofolico® per 90 giorni. Il peso corporeo e gli altri effetti collaterali citati sono stati valutati all’inizio e dopo 90 giorni di intervento. Per valutare gli effetti di questo integratore alimentare, 30 pazienti sono stati arruolati retroattivamente come controllo e il peso corporeo e la variazione degli effetti collaterali della chemioterapia sono stati confrontati con quelli osservati in 30 pazienti trattati con Texidrofolico®. Dopo un intervento di 90 giorni con l’integrazione orale di Texidrofolico®, i pazienti, nel corso della chemioterapia citotossica, hanno mostrato un miglioramento della qualità della vita e una non significativa perdita di peso e del BMI, rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, i pazienti trattati con Texidrofolico® che hanno mantenuto o aumentato il loro peso corporeo, dopo 90 giorni di trattamento, era significativamente più elevato rispetto al gruppo di controllo. Gli effetti del trattamento con l’integratore alimentare sono stati studiati anche dal punto di vista metabolico. È stato possibile scoprire che uno dei marker noti di crescita tumorale, le poliammine plasmatiche, è stato ridotto dopo il trattamento. Viene discussa una possibile relazione tra queste ammine biogeniche e il ciclo dei folati. In conclusione, un intervento precoce di nutrizione intensiva con l’integratore orale Texidrofolico®, durante la chemioterapia dei pazienti con NSCLC, previene la perdita di peso ed è benefico per la loro qualità di vita.

Importante traguardo Citozeatec nella lotta al carcinoma polmonare2023-05-17T10:35:56+02:00

Le molecole della vita (EN)

2023-05-17T10:36:36+02:00

Le molecole della vita (EN)

Effect of a Novel Dietary Supplement Texidrofolico on Cancer Cells Metabolism

Antonelli Francesco, Ferorelli Pasquale, De Martino Angelo,
Borromeo Ilaria, Shevchenko Anna, Beninati Simone,* Department of Biology, University of Tor Vergata, Rome, Italy
Department of Pharmacology, Kabardine University, Russia

Abstract
One area of research currently garnering significant attention is the in-depth study of cancer cell metabolism. The purpose of this research is not exclusively to discover new anticancer therapies, but rather to improve the quality of life of the patient. Many cancer patients suffer from a muscle wasting syndrome called cachexia.

Cancer related cachexia impairs quality of life and response to therapy, which increases morbidity and mortality among cancer patients. The data presented in this report were collected to address disorders caused by therapies aimed at reducing tumor growth. Carbohydrate metabolism is the major pathway in the cell providing energy and building blocks for macromolecule biosynthesis. Glucose metabolism in cancerous cells is remarkably different from that in their normal counterparts. The purpose of this research was to investigate the effects on energy metabolism in normal and neoplastic cells of the various components of the dietary supplement Texidrofolico (TXF), which act on their cellular enzymatic complexes. Treatment of HepG2 tumor cells with TXF reduces glucose consumption, and slows reduction of pyruvate to lactate, following indirect inhibition of lactate dehydrogenase (LDH) by blocking regeneration of NAD+ from NADH. These activities inhibit glycolysis, with consequent reduction in energy yield, evidenced by an increased ADP/ATP ratio. By contrast, in normal MEF cells treated with TXF, the ADP/ATP ratio was observed to be lower than in untreated control cells, showing increased energy relative to untreated normal cells. The observed effects seem to be due to the presence of two active components in TXF: folic acid, and pyruvate. Calciferol, which exerts less influence on glucose consumption, instead shows some inhibition of LDH reductase activity.
Keywords Dietary supplements, HepG2 cell, MEF cell, Folic acid, Pyruvate, Calciferol

Le molecole della vita (EN)2023-05-17T10:36:36+02:00

Effect of a Novel Dietary Supplement Texidrofolico on Cancer Cells Metabolism

2023-05-17T10:37:16+02:00

Effect of a Novel Dietary Supplement Texidrofolico on Cancer Cells Metabolism

Antonelli Francesco1, Ferorelli Pasquale1, De Martino Angelo1,
Borromeo Ilaria1, Shevchenko Anna2, Beninati Simone1,*
1Department of Biology, University of Tor Vergata, Rome, Italy

2Department of Pharmacology, Kabardine University, Russia

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Abstract One area of research currently garnering significant attention is the in-depth study of cancer cell metabolism. The purpose of this research is not exclusively to discover new anticancer therapies, but rather to improve the quality of life of the patient.

Many cancer patients suffer from a muscle wasting syndrome called cachexia. Cancer related cachexia impairs quality of life and response to therapy, which increases morbidity and mortality among cancer patients. The data presented in this report were collected to address disorders caused by therapies aimed at reducing tumor growth. Carbohydrate metabolism is the major pathway in the cell providing energy and building blocks for macromolecule biosynthesis. Glucose metabolism in cancerous cells is remarkably different from that in their normal counterparts. The purpose of this research was to investigate the effects on energy metabolism in normal and neoplastic cells of the various components of the dietary supplement Texidrofolico (TXF), which act on their cellular enzymatic complexes. Treatment of HepG2 tumor cells with TXF reduces glucose consumption, and slows reduction of pyruvate to lactate, following indirect inhibition of lactate dehydrogenase (LDH) by blocking regeneration of NAD+ from NADH. These activities inhibit glycolysis, with consequent reduction in energy yield, evidenced by an increased ADP/ATP ratio. By contrast, in normal MEF cells treated with TXF, the ADP/ATP ratio was observed to be lower than in untreated control cells, showing increased energy relative to untreated normal cells. The observed effects seem to be due to the presence of two active components in TXF: folic acid, and pyruvate. Calciferol, which exerts less influence on glucose consumption, instead shows some inhibition of LDH reductase activity.
Keywords Dietary supplements, HepG2 cell, MEF cell, Folic acid, Pyruvate, Calciferol

Effect of a Novel Dietary Supplement Texidrofolico on Cancer Cells Metabolism2023-05-17T10:37:16+02:00

Tumore alla mammella

2023-05-17T12:30:23+02:00

Tumore alla mammella2023-05-17T12:30:23+02:00

Effetti dei componenti del Texidrofolico sulla crescita cellulare normale e ridotta crescita neoplastica

2023-05-17T10:39:43+02:00

Effetti dei componenti del Texidrofolico sulla crescita cellulare normale e ridotta crescita neoplastica

Laboratorio di Citologia, Istologia & Oncologia Sperimentale
Relazione esperimenti preliminari del progetto

Responsabili scientifici: Prof. Simone Beninati, Dott. F. Antonelli.

Introduzione: Abbiamo focalizzato il nostro studio sulla ricerca del potenziale effetto sinergico, derivante dalla azione dei diversi costituenti del Citozym, i quali agiscono, non su un singolo bersaglio ma, su diversi target e cooperano in un percorso agonista-sinergico per provocare una potente attività farmacologica.

Effetti dei componenti del Texidrofolico sulla crescita cellulare normale e ridotta crescita neoplastica2023-05-17T10:39:43+02:00

Stenosi carotidee

2023-05-17T10:40:22+02:00

Stenosi carotidee

PUBBLICAZIONE CITOZEATEC: Riduzione Placche della Carotide

Citozeatec ha richiesto all’Università di Tor Vergata una ricerca ad ampio spettro sulle potenzialità dei prodotti, in particolare del Citozym.
Le sperimentazioni preliminari hanno già evidenzato interessanti risultati. Questa sezione del sito ospita tutto ciò che la ricerca andrà evidenziando riguardo agli integratori biodinamici.

Ricordiamo che le posologie NON vanno intese come terapie sostitutive ma come integrazione a terapie già in uso.

Documenti collegati:
RELAZIONE PLACCHE CAROTIDEE

Stenosi carotidee2023-05-17T10:40:22+02:00
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