IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N° 6 – SINDROME INFLUENZALE

IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N°6
SINDROME INFLUENZALE
PREVENIRE L’ENZIMOPATIA

Dagli studi di Pasquale Ferorelli l’enzimopatia rappresenta una delle cause più devastanti di ogni essere vivente, intervenire sugli enzimi è possibile.

Influenza – prevenzione
Influenza – trattamento
Epatite c-hcv pubblicazione

Le proteine rappresentano le molecole biologiche più importanti all’interno della cellula. Tra queste, gli enzimi, sono estremamente preziosi perché portano avanti tutti i metabolismi necessari per la vita di un organismo. Mutazioni che coinvolgono gli amminoacidi che compongono queste proteine, sono all’origine di anomalie strutturali e interferiscono con la funzione enzimatica.

Come sostiene da moltissimo tempo Pasquale Ferorelli, patologie severe (compreso il cancro) hanno origine dall’enzimopatia, che rende le cellule incapaci a rispondere agli attacchi esterni (patogeni come virus e batteri, inquinanti chimici, radiazioni, etc).

A conferma di quanto sostiene Pasquale Ferorelli, molti studi universitari indipendenti hanno dimostrato la qualità dei prodotti Citozeatec nel contrastare l’enzimopatia, ristabilendo la funzionalità metabolica cellulare, inducendo risposte su più fronti e migliorando lo stato di salute dei pazienti.

La sindrome influenzale è la patologia autunnale-invernale per eccellenza. Nota fin dall’antichità, la sindrome influenzale è una condizione infettiva complessa causata da virus (in particolar modo, un virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae). I sintomi sono diversi e comprendono febbre, dolori muscolari e articolari, congestione nasale, tosse e cefalea. L’influenza ha un’alta contagiosità e, data la capacità del virus di mutare da una stagione all’altra, è necessario porre notevole attenzione alle categorie più fragili (bambini, anziani e pazienti con patologie croniche) che possono avere complicanze gravi e potenzialmente letali.

Non esistono farmaci realmente attivi e la terapia è destinata a controllare la sintomatologia piuttosto che a combattere direttamente i virus. Le ragioni fondamentali sono due, da un lato perché, con i test attualmente disponibili, non è possibile effettuare una diagnosi eziologica precisa in tempi utili, dall’altro perché i farmaci antivirali esistenti sono attivi sui virus dell’influenza, ma non su tutti gli altri. La stessa prevenzione vaccinale, per quanto raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in soggetti a rischio, non garantisce una copertura completa, essendo il virus rapidamente mutante e i vaccini elaborati in base a previsioni statistiche.

Una strategia diversa di affrontare il problema consiste nel focalizzare l’attenzione sull’organismo che ospita il patogeno, piuttosto che sul patogeno stesso. Come sosteneva Claude Bernard, considerato il fondatore della medicina sperimentale, “Il terreno è tutto, il germe è niente”. Se il virus fosse più importante (come sosteneva Pasteur, “Il germe è tutto, il terreno è niente”) di chi lo ospita, ne deriverebbe che tutta la popolazione dovrebbe farsi la sua “settimana” di influenza. Sappiamo per certo che non è così.

Le moderne ricerche scientifiche hanno dimostrato che tutti e due gli aspetti sono da tenere in considerazione, sia il virus che il terreno, poiché è dalla loro interazione che si sviluppa la malattia.

È chiaro che, qualunque mezzo si scelga per contrastare la sindrome influenzale, è necessario intervenire con più attenzione sul “terreno” del paziente, sul suo stato complessivo di salute, “alimentando” i metabolismi energetici, innescando processi di difesa o di intervento cellulare, stimolando il sistema immunitario, il turnover proteico, la riparazione dei danni al DNA.

La reale svolta, sia a livello preventivo che nel trattamento delle forme acute in atto, viene dall’Enzimologia Biodinamica. I virus utilizzano la “macchina enzimatica” cellulare a proprio vantaggio: la strategia vincente è intervenire a questo livello con i protocolli sviluppati da Citozeatec.

Del resto, alcune ricerche condotte presso l’Università di Roma Tor Vergata, ad esempio, hanno fatto emergere il prezioso contributo della Terapia Complementare Enzimatica (TCE) nel trattamento di un altro virus, l’HCV, che causa l’epatite C e può innescare il carcinoma epatico. La ricerca scientifica “in vivo” ha evidenziato l’efficacia del trattamento orale con Citexivir, in pazienti affetti da HCV genotipo 1, nel migliorare notevolmente i valori delle transaminasi (AST, Aspartato transaminasi e ALT, Alanina transaminasi) e della GGT (Gammaglutammiltransferasi), tutti marker di sofferenza e danno epatico. In aggiunta, è stata documentata una marcata riduzione della carica virale (valutata come HCV-RNA).

L’Enzimologia clinica, cioè la necessità di intervenire nella causa principale delle patologie, trova conferma da studi come questo: le reazioni biologiche intracellulari sono esclusivamente quelle per le quali sono presenti e attivi enzimi appropriati e le sole molecole capaci di svolgere un’azione di contenimento sono gli Integratori Alimentari Biodinamici (IAB) Citozeatec, frutto della ricerca coordinata da Pasquale Ferorelli. Questi prodotti stanno aprendo una nuova e rivoluzionaria via fra farmaci ed integratori tradizionali, attiva in termini di modulazione metabolica e dai risultati clinici sorprendenti in svariate patologie virali, oncologiche, cardiovascolari e neurodegenerative.