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Il ruolo fondamentale degli enzimi n° 6 – Sindrome influenzale

2023-03-16T09:58:17+01:00

IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N° 6 – SINDROME INFLUENZALE

IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N°6
SINDROME INFLUENZALE
PREVENIRE L’ENZIMOPATIA

Dagli studi di Pasquale Ferorelli l’enzimopatia rappresenta una delle cause più devastanti di ogni essere vivente, intervenire sugli enzimi è possibile.

Influenza – prevenzione
Influenza – trattamento
Epatite c-hcv pubblicazione

Le proteine rappresentano le molecole biologiche più importanti all’interno della cellula. Tra queste, gli enzimi, sono estremamente preziosi perché portano avanti tutti i metabolismi necessari per la vita di un organismo. Mutazioni che coinvolgono gli amminoacidi che compongono queste proteine, sono all’origine di anomalie strutturali e interferiscono con la funzione enzimatica.

Come sostiene da moltissimo tempo Pasquale Ferorelli, patologie severe (compreso il cancro) hanno origine dall’enzimopatia, che rende le cellule incapaci a rispondere agli attacchi esterni (patogeni come virus e batteri, inquinanti chimici, radiazioni, etc).

A conferma di quanto sostiene Pasquale Ferorelli, molti studi universitari indipendenti hanno dimostrato la qualità dei prodotti Citozeatec nel contrastare l’enzimopatia, ristabilendo la funzionalità metabolica cellulare, inducendo risposte su più fronti e migliorando lo stato di salute dei pazienti.

La sindrome influenzale è la patologia autunnale-invernale per eccellenza. Nota fin dall’antichità, la sindrome influenzale è una condizione infettiva complessa causata da virus (in particolar modo, un virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae). I sintomi sono diversi e comprendono febbre, dolori muscolari e articolari, congestione nasale, tosse e cefalea. L’influenza ha un’alta contagiosità e, data la capacità del virus di mutare da una stagione all’altra, è necessario porre notevole attenzione alle categorie più fragili (bambini, anziani e pazienti con patologie croniche) che possono avere complicanze gravi e potenzialmente letali.

Non esistono farmaci realmente attivi e la terapia è destinata a controllare la sintomatologia piuttosto che a combattere direttamente i virus. Le ragioni fondamentali sono due, da un lato perché, con i test attualmente disponibili, non è possibile effettuare una diagnosi eziologica precisa in tempi utili, dall’altro perché i farmaci antivirali esistenti sono attivi sui virus dell’influenza, ma non su tutti gli altri. La stessa prevenzione vaccinale, per quanto raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in soggetti a rischio, non garantisce una copertura completa, essendo il virus rapidamente mutante e i vaccini elaborati in base a previsioni statistiche.

Una strategia diversa di affrontare il problema consiste nel focalizzare l’attenzione sull’organismo che ospita il patogeno, piuttosto che sul patogeno stesso. Come sosteneva Claude Bernard, considerato il fondatore della medicina sperimentale, “Il terreno è tutto, il germe è niente”. Se il virus fosse più importante (come sosteneva Pasteur, “Il germe è tutto, il terreno è niente”) di chi lo ospita, ne deriverebbe che tutta la popolazione dovrebbe farsi la sua “settimana” di influenza. Sappiamo per certo che non è così.

Le moderne ricerche scientifiche hanno dimostrato che tutti e due gli aspetti sono da tenere in considerazione, sia il virus che il terreno, poiché è dalla loro interazione che si sviluppa la malattia.

È chiaro che, qualunque mezzo si scelga per contrastare la sindrome influenzale, è necessario intervenire con più attenzione sul “terreno” del paziente, sul suo stato complessivo di salute, “alimentando” i metabolismi energetici, innescando processi di difesa o di intervento cellulare, stimolando il sistema immunitario, il turnover proteico, la riparazione dei danni al DNA.

La reale svolta, sia a livello preventivo che nel trattamento delle forme acute in atto, viene dall’Enzimologia Biodinamica. I virus utilizzano la “macchina enzimatica” cellulare a proprio vantaggio: la strategia vincente è intervenire a questo livello con i protocolli sviluppati da Citozeatec.

Del resto, alcune ricerche condotte presso l’Università di Roma Tor Vergata, ad esempio, hanno fatto emergere il prezioso contributo della Terapia Complementare Enzimatica (TCE) nel trattamento di un altro virus, l’HCV, che causa l’epatite C e può innescare il carcinoma epatico. La ricerca scientifica “in vivo” ha evidenziato l’efficacia del trattamento orale con Citexivir, in pazienti affetti da HCV genotipo 1, nel migliorare notevolmente i valori delle transaminasi (AST, Aspartato transaminasi e ALT, Alanina transaminasi) e della GGT (Gammaglutammiltransferasi), tutti marker di sofferenza e danno epatico. In aggiunta, è stata documentata una marcata riduzione della carica virale (valutata come HCV-RNA).

L’Enzimologia clinica, cioè la necessità di intervenire nella causa principale delle patologie, trova conferma da studi come questo: le reazioni biologiche intracellulari sono esclusivamente quelle per le quali sono presenti e attivi enzimi appropriati e le sole molecole capaci di svolgere un’azione di contenimento sono gli Integratori Alimentari Biodinamici (IAB) Citozeatec, frutto della ricerca coordinata da Pasquale Ferorelli. Questi prodotti stanno aprendo una nuova e rivoluzionaria via fra farmaci ed integratori tradizionali, attiva in termini di modulazione metabolica e dai risultati clinici sorprendenti in svariate patologie virali, oncologiche, cardiovascolari e neurodegenerative.

Il ruolo fondamentale degli enzimi n° 6 – Sindrome influenzale2023-03-16T09:58:17+01:00

Il ruolo fondamentale degli enzimi n° 7 – Carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC)

2023-03-16T09:58:25+01:00

IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N° 7 – CARCINOMA POLMONARE NON A PICCOLE CELLULE (NSCLC)

IL RUOLO FONDAMENTALE DEGLI ENZIMI N° 7
CARCINOMA POLMONARE NON A PICCOLE CELLULE (NSCLC)
PREVENIRE L’ENZIMOPATIA

Dagli studi di Pasquale Ferorelli l’enzimopatia rappresenta una delle cause più devastanti di ogni essere vivente, intervenire sugli enzimi è possibile.

PUBBLICAZIONE SCIENTIFICA:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32034492

ENZIMOPATIA: LA NUOVA FRONTIERA ALLA LOTTA CONTRO IL CANCRO
RELATORE: PASQUALE FERORELLI
5° WORKSHOP INTERNAZIONALE, VIENNA, 17-19 MAGGIO 2019:

La continua attività di ricerca di Citozeatec e di Pasquale Ferorelli, nel corso della sua ultratrentennale esperienza in ambito enzimologico, ha portato a importanti successi nel trattamento complementare di moltissime patologie.
Gli enzimi, come è noto, sono proteine che catalizzano tutte le reazioni metaboliche. Così, mutazioni che coinvolgono gli amminoacidi degli enzimi, inibiscono l’attività catalitica, rendono la cellula vulnerabile, possono produrre un danno d’organo e innescare un processo tumorale.
Come sostiene Pasquale Ferorelli, il cancro ha origine dall’enzimopatia che rende le cellule incapaci di neutralizzare l’azione dei mutageni, avviando così una trasformazione neoplastica.
A conferma di quanto sostiene Pasquale Ferorelli, studi condotti presso l’Università di Roma Tor Vergata hanno dimostrato la capacità dei prodotti Citozeatec di combattere l’enzimopatia, inducendo risposte su più fronti (migliorando i metabolismi energetici, innescando processi di difesa o di intervento cellulare, stimolando il sistema immunitario, il turnover proteico, la riparazione dei danni al DNA).
Le ricerche sperimentali, pubblicate nel corso degli anni dalla Citozeatec, hanno confermato i vantaggi della Terapia Complementare Enzimatica (TCE), oggi utilizzata con successo da diversi medici specialisti (italiani e stranieri) nei confronti di moltissime situazioni patologiche.

In ambito oncologico, Citozeatec ha aggiunto un altro fondamentale tassello. La rivista Amino Acids (Springer), indicizzata su PubMed (NCBI, National Center for Biotechnology Information), infatti, ha pubblicato un importante studio relativo al carcinoma polmonare:

“Oral nutritional supplement prevents weight loss and reduces side effects in patients in advanced lung cancer chemotherapy”

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32034492

La ricerca (in vivo) ha mostrato un significativo miglioramento della qualità della vita e un cambiamento positivo di alcuni parametri clinici connessi al carcinoma polmonare. In particolare, i pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), in chemioterapia con Pemetrexed (antifolato), sono stati trattati per 90 giorni con Texidrofolico (Citozeatec) e hanno avuto notevoli benefici in termini di: riduzione della tossicità della chemioterapia, riduzione della perdita di peso, riduzione dei sintomi della malattia (anoressia, debolezza, tosse, dispnea, emottisi, dolore).

Il ruolo fondamentale degli enzimi n° 7 – Carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC)2023-03-16T09:58:25+01:00

Dina e la sua esperienza con il tumore al seno

2023-03-09T11:13:05+01:00

Dina e la sua esperienza con il tumore al seno

Mi chiamo Dina e vivo in Canada vicino Toronto
All’età di 43 anni mi è stato diagnosticato un tumore al seno (tipo HER 2neu) con linfonodi in metastasi.
Sono stata sottoposta a mastectomia parziale e due settimane dopo all’asportazione totale di 15 linfonodi sentinelle.
Ho dovuto sottopormi, dietro indicazione dell’oncologo, a sei mesi di chemioterapia (3 di FEC e altre 3 di Taxotere).

La ‘cura’ doveva proseguire con il trattamento di ben cinque anni di Tamoxifen, che però ho dovuto sospendere dopo quattro mesi per i numerosi e disastrosi effetti collaterali, tra cui in particolare il cancro alle ovaie nella fase iniziale.

Lo stato dove vivo (Canada) ancora non offre (almeno nel mio caso) terapie o trattamenti diversi dalla chemioterapia e radioterapia, alle quali avrei dovuto nuovamente sottopormi in caso di recidiva, dichiarata certa dai medici già dopo due anni.
La mia famiglia che risiede in Italia non si è mai arresa a queste terapie devastanti e limitate ed ha pertanto cominciato a fare ricerche chiedendo parere a molti medici esperti che in linea di massima indicavano le stesse terapie, chemio, radio, tamoxifen (in alternativa qualche altra pillola), ecc.

Parlandone ad un nostro carissimo amico addentrato in conoscenze di medici esperti e scienziati, sono venuta a conoscenza di una terapia basata su prodotti Biodinamici, adesso conosciuti in Italia.
Uno di questi è per l’appunto il Citozym, ma anche Propulzym, Ergozym… con cui mi sono sottoposta a una cura intensa per circa 18-20 mesi costituita di acqua
miscelata, enteroclisma, e così via. Adesso sto continuando seguendo una cura di mantenimento.

Adesso ho finalmente ottenuto la guarigione totale e posso guardare a un futuro migliore di cui ne avevo perse la speranza.

A chiunque soffre di una patologia grave come o diversa dalla mia, raccomando di non fermarsi davanti all'”ovvietà” dei percorsi “tradizionali” ma di approfondire la conoscenza di questo tipo di medicina erroneamente definita “l’alternativa” ma che invece può ben definirsi quella originale, naturale e originariamente considerata tradizionale.

(io durante e dopo il trattamento con la chemioterapia)

(io oggi, due anni dopo, con mio fratello e mia sorella)

PS: chi vuole ulteriori informazioni, sono più che lieta di rispondere ad eventuali domande.
Contattatemi a questo indirizzo e-mail: dborgh@bell.net
Dina B.

Dina e la sua esperienza con il tumore al seno2023-03-09T11:13:05+01:00

ROS – Ricerche Citozeatec

2023-03-09T15:03:23+01:00

ROS – Ricerche Citozeatec

La scoperta di Ferorelli è quella di produrre molecole per la stabilità dei ROS con azione antiossidante per l’attivazione di enzimi endocellulari mediante prodotti biodinamici sequenziati da specifici enzimi. Tale scoperta è confermata dalle numerose ricerche e pubblicazioni da parte di Università italiane ed estere. È altresì avvalorata dal premio Nobel Watson: nuova ipotesi sulla cura dei tumori.

SECONDO FERORELLI ESISTE UNA SOLA MALATTIA: “ENZIMOPATIA”
IL SEGRETO DELLA VITA E’ NEGLI ENZIMI

LE CONFERME? DAI CASI CLINICI E RICERCHE UNIVERSITARIE

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA” DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA LABORATORIO DI ONCOLOGIA SPERIMENTALE E ISTOLOGIA:

CONVEGNO NAZIONALE PALLAVOLO FONDAMENTALE RIDUZIONE DELLO STRESS OSSIDATIVO (ROS) E DALLE RADIAZIONI FOTOCHIMICHE
PALAROSSINI ANCONA 02/10/10
Responsabile della ricerca Prof. Vittorio Colizzi

RICERCA DEL MELANOMA PUBBLICATO In Maggio 2011
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA” DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA LABORATORIO DI ONCOLOGIA SPERIMENTALE E ISTOLOGIA
Responsabile della ricerca, Prof. Simone Beninati

15-05.2011
RICERCA STRES OSSIDATIVO (ROS) SOSTANZE REATTIVO DELL’OSSIGENO
UNIVERSITA’ DI ROMA TOR VERGATA
Responsabile della ricerca, Prof. Simone Beninati

NOTEVOLI RIDUZIONE DEL CARCINOMA EPATICO
Di stadio III C (T3-N1-M0 – AJCC), in pazienti rispettivamente di anni 67 e 74

Responsabile della ricerca Prof. Simone Beninati:
Docente di oncologia sperimentale di Istologia oncologica
Dipartimento di Biologia Università di Roma “Tor Vergata”

Mantenere vitali organi invasi da neoplasie, prelevati post-mortem, permette di poter studiare i parametri correlati con la potenziale attività antineoplastica di un agente, in condizioni molto simili a quelle che si riscontrano nell’organismo umano. La perfusione con soluzioni nutritive, mima entro certi limiti, la perfusione ematica, apportando tutti i nutrienti necessari per mantenere vitale il tessuto e irrorare la massa tumorale. La metodica da noi utilizzata nella sperimentazione, può dimostrare in maniera inequivocabile, l’attività antitumorale della miscela di componenti che caratterizza il Citozym, superando i limiti, il più delle volte contestati, della coltura tumorale in vitro o l’uso di animali, indubbiamente lontani dal modello umano. I risultati che presentiamo dimostrano, come la coltura di un espianto epatico invaso da un carcinoma epatocellulare, ha permesso di evidenziare l’attività antiproliferativa di una soluzione di Citozym, a bassa concentrazione, sulla massa tumorale. In conclusione, si può affermare che il modello proposto permette di ottenere risultati sicuramente più attendibili che potranno essere molto utili per lo studio dei meccanismi molecolari, alla base dell’attività antineoplastica del Citozym

Responsabile della ricerca, Prof. Simone Beninati

Pubblicazione

Per ulteriori approfondimenti, ricerche e pubblicazioni:

ROS – Ricerche Citozeatec2023-03-09T15:03:23+01:00

18-19 maggio 2019 – workshop Vienna

2023-03-23T14:44:28+01:00

18-19 maggio 2019 – workshop Vienna2023-03-23T14:44:28+01:00

La ricerca enzimologica italiana presentata a Vienna

2023-03-16T09:55:59+01:00

PRESENTATA A VIENNA LA RICERCA ITALIANA IN ENZIMOLOGIA BIODINAMICA

Primo Workshop Internazionale di Enzimologia Clinica (Vienna, 20 maggio 2017)

Citozeatec, azienda leader nel settore della Nutraceutica biodinamica, ha organizzato sabato 20 Maggio 2017 il primo Workshop Internazionale di Enzimologia Clinica, presso l’Accademia Internazionale di Medicina Alternativa di Vienna. Scopo del Convegno è stato quello di approfondire, insieme a Medici che da tempo utilizzano gli Integratori Alimentari Biodinamici (IAB), l’importanza degli enzimi che, essendo molecole proteiche essenziali per la vita, catalizzano tutte le reazioni biochimiche che si verificano nella cellula, assumendo il ruolo di unità funzionale del metabolismo. Nei laboratori di Citozeatec, che impiegano le più avanzate biotecnologie industriali a conversione enzimatica sequenziale, vengono sintetizzati Integratori Alimentari definiti “Biodinamici” in quanto in grado di modulare l’attività enzimatica, rganizzando i metabolismi bioenergetici ed apportando energia metabolica tale da permettere alla cellula di reagire agli insulti provenienti sia da fattori esterni che interni, come accade in presenza di processi flogistici che spesso si cronicizzano nel nostro organismo. Durante il Convegno è stata confermata l’importanza della Terapia Complementare Enzimatica (TCE: “Paradigma di ogni strategia medica”, secondo la recente affermazione del Prof. Stefano Lenzi, Ambulatori Sanitari della Corte Costituzionale: (V. documento allegato), nel sostegno al paziente e nel supporto ad ulteriori applicazioni terapeutiche poiché, citando Publilio Siro: “Ibi semper est victoria, ubi concordia est” (“l’unione fa la forza”). Una serie di
considerazioni scientifiche relative all’azione degli Integratori Alimentari Biodinamici è stata sviluppata dal Dott. Riccardo Spataro, Biomedico afferente al Dipartimento di Ricerca e sviluppo di Citozeatec e organizzatore dell’evento, che ha anche illustrato i risultati significativi provenienti dal mondo della Ricerca (l’Azienda collabora con prestigiose Università Italiane ed estere) per ottenere un importante appoggio scientifico ai fine della comprensione dei meccanismi d’azione e dell’efficacia dei preparati biodinamici. In particolare le tematiche di ricerca affrontate durante il Convegno spaziavano dall’ Oncologia alle patologie croniche, partendo dagli studi pionieristici in organo-coltura su modelli in vivo di epatocarcinoma, arrivando ad affrontare tematiche frequenti nella società moderna, come placche carotidee, malattia metabolica e sindromi da malassorbimento. Con l’occasione è stato anche possibile introdurre evidenze terapeutiche a supporto di come le teorie scientifiche offrano spunto alla quotidiana attività ambulatoriale: il Dott. Carlo Alberto Zaccagna ha descritto molti successi ottenuti, come il caso di un paziente affetto da Sclerosi Multipla che ha riacquistato il completo uso degli arti inferiori grazie all’impiego di Citozym in concomitanza ad un regime alimentare equilibrato. Durante la discussione di ulteriori casi clinici è emersa la pronta risposta da parte di pazienti affetti da HCV sottoposti a regime terapeutico coi preparati biodinamici di Citozeatec (Citexivir). Sempre in ambito epatologico il Dottor Wolfgang Grabner, noto medico di Salisburgo, presente al Convegno, ha portato la sua esperienza relativa ad un caso di
infezione epatica risolto con Citexivir. Durante il Question Time, anche la Dottoressa Brigitte Meyer, Medico afferente alle Naturheilpraxis di Vienna, ha descritto i suoi successi con l’utilizzo dei prodotti biodinamici, citando il caso di un paziente di 80 anni affetto da Iperplasia Prostatica: a distanza di 8 mesi, il paziente ha presentato riduzione del volume rostatico,
miglioramenti nella minzione e recupero di energia metabolica, ricominciando anche a praticare jogging giornaliero, che da tempo aveva trascurato a causa di stanchezza e dolori al basso ventre. Tutte testimonianze importanti, che
rinforzano ed orientano la ricerca enzimologica italiana di Citozeatec, aprendo ulteriori affascinanti frontiere al mondo delle applicazioni terapeutiche degli Integratori Alimentari Biodinamici.

La Terapia Complementare Enzimatica (TCE) con preparati biodinamic.pdf

La ricerca enzimologica italiana presentata a Vienna2023-03-16T09:55:59+01:00

Come smaltire l’etanolo con Citoethyl, nuovo integratore biodinamico

2023-03-16T09:55:32+01:00

Come smaltire l’etanolo con Citoethyl, nuovo integratore biodinamico

Vino: alimento cardine della Dieta mediterranea

Come smaltire l’etanolo con Citoethyl, nuovo Integratore
biodinamico: videointervista al Dott. Giovanni Greco, Medico e Sommelier

https://www.youtube.com/watch?v=bCC-Xe6e4Y4&feature=youtu.be

Il Vino è certamente un cardine della dieta del Mediterraneo ed è all’origine di noti “paradossi” medici: contiene infatti centinaia di sostanze bioattive che lo rendono a tutti gli effetti un alimento. Da assumere consapevolmente, però. L’alcol etilico, o etanolo, contenuto nel vino, è infatti responsabile di gravi patologie, epatiche, cardiovascolari e neurologiche, che rendono l’alcolismo una reale problematica sociale. Mai, però, come nel caso del vino, l’antica massima secondo cui l’abuso non deve precludere l’uso, risulta pertinente: il prodotto della fermentazione alcolica del frutto della Vitis vinifera, l’uva, sapientemente lavorato e variamente invecchiato, secondo tradizioni millenarie elaborate dalla moderna Enologia, rappresenta un cardine insostituibile di una dieta equilibrata, apportando preziosi antiossidanti di natura fenolica, fra cui il resveratrolo, responsabili del cosiddetto “paradosso francese” (bassa mortalità per malattie coronariche nei bevitori di vino rosso, a dispetto di una dieta ricca in acidi grassi saturi). L’etanolo nel soggetto sano viene convertito ad acetaldeide (altamente tossica) e questa a sua volta è trasformata in acetato, che viene ulteriormente metabolizzato ad acqua e anidride carbonica nel tessuto muscolare o convertito nel fegato in Acetilcoenzima A, un precursore energetico che alimenta il metabolismo mitocondriale nel Ciclo di Krebs, con produzione di ATP, la fonte di energia dei processi vitali. Tutto questo se gli enzimi coinvolti nel processo di metabolizzazione dell’etanolo (alcoldeidrogenasi, acetaldeide deidrogenasi e complesso MEOS) sono presenti e fisiologicamente funzionanti. Oggi è possibile smaltire rapidamente l’etanolo: è recentissima l’introduzione in commercio, suffragata da importanti studi universitari, di un integratore alimentare biodinamico in grado di ridurre entro trenta minuti livelli alcolemici anche superiori ad un grammo per litro fin sotto la soglia di 0,5, grazie all’attivazione degli enzimi deputati al metabolismo dell’alcol. Questo preparato si chiama Citoethyl (Citozeatec Srl) e apre nuovi orizzonti nella filosofia del “bere consapevolmente”, quindi non solo per il piacere di farlo ma per assumere regolarmente sostanze naturali importanti per il mantenimento della salute. Bere uno o due bicchieri di troppo può infatti capitare a tutti durante cene con amici e in altri contesti di socializzazione ma non dobbiamo mai dimenticare che, anche in assenza di una sensazione soggettiva di ebrezza alcolica, i riflessi possono risultare alterati, con rischio per se stessi e per gli altri, soprattutto se si è alla guida di automezzi, motivo per cui, in alcuni paesi, i controlli stradali avvengono in termini di tolleranza-zero. Citoethyl è un integratore alimentare, anche se frutto di complesse biotecnologie, quindi senza controindicazioni, a parte eventuali intolleranze individuali, possibili per qualsiasi sostanza. Ovviamente, nel caso ci si debba mettere alla guida, è raccomandabile una verifica con uno dei tanti etilometri “usa e getta” che sono disponibili in commercio.

Videointervista al Dott. Giovanni Greco, Medico e Sommelier.doc

Come smaltire l’etanolo con Citoethyl, nuovo integratore biodinamico2023-03-16T09:55:32+01:00

Il primo probiotico coperto da matrice biodinamica

2023-03-16T09:55:18+01:00

Dalla Ricerca enzimologica biodinamica italiana una svolta rivoluzionaria in ambito probiotico

Probiotic P-450 è il primo integratore che consente effettivo rilascio intestinale dopo assunzione orale di miliardi di microrganismi vivi, integri e attivi, grazie alle peculiari proprietà della componente biodinamica che lo differenzia e caratterizza: nel preparato, infatti, lattobacilli opportunamente selezionati (Lactobacillus salivarius-Ceppo SP2 e Lactobacillus casei-Ceppo BGP93), presenti in numero di 13 miliardi per dose, sono protetti dalla degradazione durante il transito in ambiente acido gastrico da una “matrice biodinamica”, studiata ed elaborata nei laboratori di Ricerca Citozeatec non solo a tale scopo ma anche per interagire a livello gastroenterico ed epatico con gli enzimi dei citocromi P-450, al fine di una normalizzazione della peristalsi. Probiotic P-450 contiene inoltre agenti prebiotici (inulina) e vitamine, utili al processo di ricolonizzazione intestinale (Vitamina E, Vitamina A, Vitamina D). Il meccanismo principale con cui la flora intestinale partecipa alla digestione è quello della conversione dei carboidrati con la liberazione di acidi organici e di anidride carbonica. Il processo digestivo degli alimenti viene completato dai lattobacilli che contrastano i fenomeni putrefattivi. In particolare le proteine vengono trasformate dalle proteinasi, enzimi elaborati dalle cellule dei probiotiche, in peptidi e aminoacidi più facilmente assimilabili. I probiotici trovano notoriamente utilizzo razionale in svariate situazioni: diarrea da dismicrobismo indotto da antibiotici, sindrome del colon irritabile, infiammazione intestinale, patologie da Helicobacter pylori, obesità, stitichezza, alterato assorbimento di minerali, prevenzione delle infezioni in chirurgia, infezioni del tratto genito-urinario maschile e femminile, con particolare riferimento a cistiti, uretriti e vaginosi batteriche, oltre che per la normalizzazione della funzione intestinale durante gravidanza e allattamento. Svariate pubblicazioni evidenziano inoltre l’efficacia dei probiotici in caso di ipercolesterolemia, ipertensione, riduzione della colonizzazione probiotica dell’intestino e in condizioni che possono danneggiare la flora batterica intestinale (infezioni intestinali, avvelenamenti/intossicazioni, dispepsia, scorrette abitudini alimentari, stress) e nella prevenzione del tumore del colon. La pratica confezione in stick consente l’assunzione di Probiotic P-450 in qualsiasi momento, senza necessità di acqua. Il confezionamento sotto vuoto, con aggiunta di gas inerte, garantisce la vitalità delle cellule probiotiche a temperatura ambiente, senza necessità di catena del freddo. La posologia suggerita in fase acuta è di uno stick al giorno, nell’adulto e nel bambino, senza particolari aggiustamenti posologici, mentre in profilassi sono sufficienti due somministrazioni settimanali data l’elevata carica probiotica efficace. Siamo di fronte ad un’ulteriore sviluppo della TCE (Terapia Complementare Enzimatica), frutto della Ricerca italiana, recentemente definita “paradigma di ogni strategia medica” (Prof. S. Lenzi, Ambulatori Sanitari della Corte Costituzionale, “Pianeta Salute” N. 189, nov. 2016).

articolo probiotici.pdf

Il primo probiotico coperto da matrice biodinamica2023-03-16T09:55:18+01:00

La modulazione metabolica l’informazione enzimatica al servizio della salute

2023-03-16T09:54:40+01:00

La modulazione metabolica l’informazione enzimatica al servizio della salute

10 dicembre 2016 Rivoli Hotel sala New York Rivoli (TO)

Autentica Lectio Magistralis del Dottor Carlo Alberto Zaccagna su un tema di straordinaria attualità, illuminato dall’esperienza del Relatore, fra i massimi esperti italiani in Terapia Complementare Enzimatica dopo una lunga militanza pratica, prima come Anestesista e successivamente come Medico di Famiglia, orientato, quindi, ad una visione generale delle patologie più svariate, che trovano in disequilibri enzimatici il comune denominatore. Zaccagna ha chiarito con linguaggio semplice e adeguate esemplificazioni l’importanza dell’Enzimologia clinica in Medicina: miliardi di reazioni
biochimiche sono catalizzate, cioè rese possibili, da enzimi, in un moto perpetuo di modificazioni di substrati specifici che dà origine a quella meravigliosa realtà unitaria di flussi energetici che chiamiamo vita. Partendo dalla biochimica, continuando con la disamina delle principali attività enzimatiche e con l’importanza dell’interazione degli
enzimi con substrati “informati” (cioè conformazionalmente riconoscibili dalle proteine enzimatiche), Zaccagna ha delineato il ruolo fondamentale di una nuova classe di Integratori, definiti “biodinamici”, frutto della ultratrentennale
Ricerca di un’Azienda italiana (Citozeatec Srl), preparati in grado di stimolare e modulare la risposta dell’organismo verso la via della salute. Particolare attenzione ha destato la discussione di alcuni casi clinici in patologie apparentemente lontane e dalla etiologia ancora incerta ma sicuramente accomunate da enzimopatie secondarie (Autismo, Sclerosi multipla, Demenza senile). Patologie trattate sino ad oggi con scarso successo hanno trovato beneficio dall’associazione tra un’alimentazione sana e corretta e l’utilizzo secondo specifici protocolli di preparati biodinamici (Citozym, Propulzym ed Ergozym Plus) messi a punto dall’équipe del Dott. Pasquale Ferorelli, Ingegnere chimico, pioniere dell’Enzimologia biodinamica. Il Seminario, organizzato da Citozeatec e prossimamente recensito su “Pianeta Salute”, si è concluso con una coinvolgente tavola rotonda ed è stato coordinato nelle sue varie fasi dalla Dott.ssa Simona De Vitis, a cui ci si può riferire per ulteriori informazioni:

(e-mail: simonadevitis@libero.it mobile: 349 5531462)

Comunicato Stampa Torino 10 12 2106.pdf

La modulazione metabolica l’informazione enzimatica al servizio della salute2023-03-16T09:54:40+01:00

Terapia complementare enzimatica

2023-03-16T09:53:45+01:00

Il legame fra diabete e zucchero è acquisizione antichissima: se ne ritrova traccia nella letteratura sanscrita fina dal sesto secolo prima di Cristo, quando nel Sushruta Samhita e nel Charaka Samhita, antichi testi ayurvedici, troviamo scritto che l’urina di pazienti con poliuria è appiccicosa e “sa di miele”. Due millenni dopo il medico inglese Mathew Dobson (1735-1784) sperimentò che disidratando l’urina di pazienti diabetici si otteneva un residuo simile allo zucchero grezzo per aspetto e sapore. Anche il siero da sangue diabetico risultava dolciastro. La proibizione o limitazione di zuccheri divenne quindi una norma, anche se non tutti gli zuccheri risultano “diabetogeni”: più importante risulta oggi l’attenzione al cosiddetto “Indice glicemico”, cioè la velocità con cui il valore della glicemia aumenta in risposta all’assunzione di zuccheri. L’indice glicemico è espresso in percentuale, con valore che esprime il rapporto di velocità di aumento della glicemia: in riferi- mento al glucosio (valore 100), se uno zucchero (o un alimento in genere) presenta indice glicemico di 50, significa che è in grado di aumentare la glicemia a velocità dimezzata.

Terapia complementare enzimatica2023-03-16T09:53:45+01:00
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